domenica 17 febbraio 2008

"Nella rete c'è profumo di carta"


"130 milioni di euro: tanto hanno speso gli italiani nel 2007 per acquistare su internet libri, musica e dvd. Soprattutto libri, che coprono la maggioranza delle vendite on line (il 70%). Rispetto al totale del mercato editoriale si tratta ancora di una piccola porzione, che raggiunge appena il 4%, ma il volume d'affari del settore negli ultimi tre anni è più che raddoppiato e continua a crescere. Un risultato comunque ancora lontano dalla media europea (si va da un 30% dei tedeschi a un 15% del francesi). Ora anche Feltrinelli lancia il suo nuovo portale, con un database iniziale di 800 mila titoli. Si inserisce in un panorama finora dominato da Ibs, la prima libreria on line nata in Italia dieci anni fa dall'iniziativa del gruppo Messaggerie, e da Bol, aperta nel 2000 da Mondadori. Il modello al quale tutti si ispirano è Amazon, sito nato nel 1994 con un funzionamento di base molto semplice: il cliente individua un testo con una ricerca per titolo o per autore, paga con carta di credito il prezzo del libro più un piccolo costo di spedizione, riceve il libro a casa dopo pochi giorni. Questo il servizio base, ma le librerie on line offrono altre possibilità: sconti del 20-30%, possibilità di acquistare volumi usati, suggerimenti per l'acquisto grazie al cosiddetto collaborative filtering (chi ha comprato questo ha comprato anche quest'altro) e alla memorizzazione delle preferenze dell'utente registrato. Rispetto ad Amazon i siti nostrani offrono anche l'opzione di pagare in contrassegno, particolarmente amata dagli italiani che ancora non si fidano a usare la carta di credito su Internet. Il primo vantaggio della Rete è quello di poter comprare senza muoversi da casa, infatti la maggioranza degli utenti vive in città di provincia poco servite dai grandi distributori; l'altro, fondamentale, è quello di avere potenzialità di scelta illimitate: non dovendo affrontare le difficoltà di gestione di una libreria fisica, Amazon e le sue sorelle italiane possono fornire anche titoli pressoché introvabili, basta pazientare qualche giorno in più per la spedizione.

IL LETTORE LIBRAIO DI SE STESSO. Quando Amazon aveva aperto qualcuno aveva suonato l'allarme, prevedendo la fine dei librai e di quei libri di media notorietà, non best-seller né grandi classici, che solo una piccola libreria conservava e continuava a consigliare anche dopo qualche anno dall'uscita. In realtà a mettere in difficoltà librai e piccoli titoli sono state piuttosto le grandi catene, e ora è proprio Internet a ridare una speranza, se non ai librai, ai clienti. Certo si richiede al lettore una consapevolezza maggiore: le funzioni di guida dei siti orientano alle ultime uscite e ai titoli promossi dalle grandi case editrici, se si cerca qualcosa di diverso bisogna sapere esattamente di che si tratta per trovarlo. Infatti, scorrendo i titoli più venduti non sembra esserci grande differenza rispetto alle classifiche delle tradizionali librerie: anche il cliente on line aspetta con impazienza l'ultimo Harry Potter, ama Isabel Allende, si indigna con Travaglio e Saviano. E' evidente che usare esclusivamente il collaborative filtering rischierebbe di creare dei piccoli ghetti, più o meno piacevoli: chi legge Gadda proverebbe anche Pirandello, chi legge Fabio Volo si cimenterebbe con Muccino. Se per libraio si intende una figura in grado di dare consigli, per sfruttare tutte le potenzialità delle librerie on line il lettore deve diventare libraio di se stesso. O al limite di altri lettori, grazie al sistema avanzato di condivisione delle informazioni che propone il sito di Feltrinelli: oltre alla possibilità, comune agli altri siti, di inserire una sua recensione, ogni utente può creare un proprio scaffale di titoli preferiti, a disposizione degli altri clienti, può suggerire altre parole chiave per identificare un libro, anche in base a criteri personali. Sono tutti passaggi verso un modo di condivisione delle informazioni meno meccanico del 'chi ha comprato questo ha comprato quest'altro', che cercano di riprodurre meglio la complessità degli interessi di ciascuno: forse un primo passo verso la creazione di una vera comunità di lettori. Una comunità utopica, immaginata fin dalle origini di Amazon, ma che per ora non esiste: negli altri siti, infatti, il lettore si trasforma progressivamente in cliente. Il primo passo in questa direzione è stato vendere anche cd e dvd insieme ai libri, abitudine indubbiamente utile e pratica per utenti e aziende. Il secondo è quello di occuparsi anche di qualcos'altro. Amazon oggi vende anche ferri da stiro. In Italia Ibs vende apparecchi tecnologici e propone un link a Expedia, per la prenotazione di viaggi. In attesa degli sviluppi di Feltrinelli, per ora a non compromettersi sono solo le nicchie. Su 365bookmark, vetrina della piccola editoria italiana indipendente, si può frugare nei cataloghi di sigle come Sensibili alle foglie o Museo del precinema, mentre in Maremagnum, regno dei bibliofili alla ricerca dell'antico introvabile, si può pescare Campagnes des Français sous le Consulat & l'Empire. Album de cinquante-deux batailles et cent portraits des marechaux, generaux et personnages les plus illustres de l'epoque (2.900 euro) o anche La Georgica di Virgilio tradotta in ottava rima dal sig. Conte Lorenzo Tornieri nobile vicentino (650 euro). Qui sì che si riesce ancora a sentire profumo di carta e polvere." (da Giulia Stok, Nella rete c'è profumo di carta, "TuttoLibri", "La Stampa", 16/02/'08)

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