mercoledì 20 febbraio 2008

La difficile disintossicazione di Gianluca Arkanoid di Simone Laudiero


"Nel suo saggio Mamma non rompere: sto imparando! (Don't Bother Me Mom-I'm Learning!) (Multiplayer.it), Marc Prensky identifica una prima generazione di 'nativi digitali' che, a differenza degli 'immigrati digitali', con i videogiochi ci sono nati. Loro, i giovani autoctoni di età non superiore ai venticinque anni, sono cresciuti nell’universo occidentale informatizzato, dove la memoria sintetica, il più delle volte condivisa, è parte integrante del ricordo e dell’esperienza. Nel bel romanzo di Simone Laudiero La difficile disintossicazione di Gianluca Arkanoid, il protagonista, deciso a farla finita dalla 'dipendenza' da PlayStation, narra il suo tormentato e a tratti surreale distacco dalla console. Così Gianluca consegna la schedina di memoria, la sua esperienza di gioco, nelle mani della sua ragazza: 'Questa è la memory card. Questo pezzo qui è fondamentale, è ancora più importante della Stazione-PlayStation stessa. Qui dentro si salvano le partite. È come mettere il segno a un libro. Senza questa cosa ogni volta che gioco devo ricominciare da capo'. Immagazzinare l'evento è di fondamentale importanza per i nativi, un bagno notturno nelle fontane romane è insensato se non ripreso da una mezza dozzina di cellulari e telecamere. È indispensabile salvare l’atto nella memoria sintetica, riversarlo e condividerlo su YouTube. Digitalizzare la realtà, smontarla e rimontarla, in un flusso continuo di dati. Gli apparecchi digitali equivalgono alla scatola del Lego, con il grosso mattoncino a forma di cellulare, contenitore di giochi sempre più complessi, di numeri, musica, foto e video, il rappresentante della joypad generation inizia l’apprendimento. L’elettronica si differenzia con la crescita, mostrando la predisposizione del natio per l’ergonomia fashion digitale. Così il cellulare diventa iPhone, o l’ultimo modello di telefonino che registra nel formato richiesto da YouTube, e la musica, la trasmissione radio preferita o l’ultima puntata del telefilm del momento si materializzano nell’iPod. L’intrattenimento, spogliato della sua componente materiale, diventa file in transito da una memoria all’altra, fissando il ricordo nel momento della fruizione; solo alcune esperienze sono destinate a restare, la maggior parte verranno cancellate alla pressione di un unico tasto. La serie televisiva "Dark Angel", ideata e prodotta da James Cameron, ambientata nel 2009, ipotizza la perdita di gran parte dei dati digitali immagazzinati nel nostro pianeta a causa di una disastrosa tempesta elettromagnetica prodotta dallo scoppio di una bomba nucleare nella ionosfera. Una tragedia di tali, immani, proporzioni porterebbe la perdita quasi completa della memoria dell’autoctono,ma a differenza dell’'immigrato digitale' avrebbe comunque più possibilità di sopravvivere. In fondo dovrebbe solo organizzarsi la sua giornata in livelli da superare, un’esperienza ampiamente vissuta video-giocando, applicare una realtà sintetica a una realtà leggermente più vera. Per questo basta l’esperienza, d’altronde il nativo non ha mai letto un manuale d’istruzioni in tutta la sua breve vita." (da Alessandra©, La generazione drogata di playstation, "TuttoLibri", "La Stampa", 16/02/'08)
Mamma non rompere: sto imparando! (presentazione da YouTube)

Nessun commento: