martedì 5 febbraio 2008

marelibri.com: 'E' questa la vetrina che ci salverà'


"Tra pochi giorni il sito marelibri.com, il più grande d'Europa, sarà completamente in rete. Per ora c'è una versione predefinitva. [...] Il promotore o meglio il cuore e l'anima di questa iniziativa è un ingegnere milanese di 53 anni, Sergio Malavasi che con il fratello Maurizio e la sorella Sandra è titolare di una delle più vecchie librerie antiquarie del nostro paese, tanto che subì danni dai bombardamenti della seconda guerra mondiale. Fu lui a dar vita nel 1995 a maremagnum.com, che ormai è diventato per libri nuovi e fuori catalogo, ma anche per quelli antichi, il più grande d'Italia. E ora con la medesima formula nasce marelibri.com. Lo incontriamo in largo Schuster, a Milano, dietro il Duomo, dove ha sede il sito e dove da decenni c'è la libreria. 'I siti che offrono strumenti culturali - esordisce Malavasi - sono diventati indispensabili in questi ultimi anni. In particolare, quelli riguardanti i libri sono il volto buono della globalizzazione perché permettono a tutti di conoscere e acquistare strumenti di ricerca, di controllare i prezzi. Uno studente che sta facendo la tesi in Italia, negli Stati Uniti, o in un piccolo borgo della Cina si trova pressoché nella medesima condizione per reperire i titoli di cui ha bisogno'. Non tutto finisce qui, anche perché - prosegue l'ingegnere - noi 'siamo vivendo una rivoluzione nelle comunicazioni paragonabile, nell'ambito dei libri, alla scoperta di Gutenberg'. Di più. Malavasi sottolinea: 'I siti per contare devono perdere le loro connotazioni locali. Per dirla con una battuta: i 'sitini' hanno fatto il loro tempo. Non dobbiamo dimenticare che la legge che che governa queste librerie virtuali è la medesima che domina i gruppi bancari. Insomma, un sito più un sito non fa mai due, ma equivale a tre, cinque, forse dieci. L'offerta, nel nostro caso, aumenta a sorpresa la domanda. Siamo condannati all'unione per poter resistere alla concorrenza'. E le librerie? La domanda viene spontanea ed è inevitabile. Precisa Malavasi: 'Un negozio deve essere collegato alla rete, soprattutto deve offrire qualcosa di particolare, se è nuovo, usato o antico. Senza questa vetrina i suoi spazi tenderanno ad assottigliarsi. Non è una questione legata a promozioni o altro, ma un fatto di sopravvivenza. I clienti reali vanno uniti a quelli virtuali. Certo, non c'è il contatto umano, ma molti sanno che si può creare. E se un cliente o un libraio sono antipatici, basta una corrispondenza elettronica di poche righe a rivelarlo'. Il nuovo sito marelibri.com avrà milioni di titoli, tenderà a svuotare di significato l'aggettivo 'esaurito', mescolerà il successo del momento al pezzo di antiquariato, un'offerta a metà prezzo alle prime edizioni. 'Sarà organizzato - prosegue Malavasi - anche per argomenti, in modo di poter soddisfare una clientela esigente come quella dei ricercatori specialisti, oltre che il lettore comune. Sto pensando anche di dar vita nel nuovo sito a segnalazioni chiamate 'i consigli di lettura'. Confessiamocelo: certi libri non hanno senso. Li devo vendere ma avviso chi sta pagando. E' un atto di civiltà che in rete posso permettermi meglio che in altre situazioni'. Insomma, Sergio Malavasi è quasi arrivato al traguardo. Afferma: 'C'è un libro per ogni cliente e un cliente per ogni libro'. E non vuole fermarsi. Aggiunge: 'Marelibri.com non è la mia pensione'." (da Armando Torno, Dai volumi antichi al nuovo sito europeo: 'E' questa la vetrina che ci salverà', "Corriere della Sera", 05/02/'08)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Il nuovo portale è senz'altro benvenuto, ma purtroppo nasce già zoppo in quanto mancante della fondamentale presenza inglese!
Emanuele T.