martedì 5 agosto 2008

Lettura: scommettere sui giovani


"Dopo un decennio di lenti ma costanti incrementi, nel 2007 la tendenza si è invertita: cala di un punto la percentuale dei letori italiani di almeno un libro all'anno (24 milioni, 53,9%). E nei primi sei mesi del 2008 i dati di vendita sono negativi (-3,4 ad aprile). Con questi conti in mano l'Associazione italiana degli editori, presentando gli 'Stati generali dell'editoria' che si terranno 1 - 2 ottobre a Roma, lancia alla poltiica una richiesta: 'Scommettere sui giovani'. Perché dietro l'inversione di tendenza sulla lettura, da una ricerca sui ragazzi commissionata allo Iard-Rps emerge di peggio: se il serbatoio dei futuri lettori resta un po' più ampio della media (55,7% tra 15 e 19 anni), ciò che la lettura non riesce più a fare è colmare le differenze sociali. Il libro ascensore sociale non ferma più ai piani bassi: diventa buon lettore il figlio di genitori che già leggono (2,8% di probabilità in più), chi ha in casa almeno 200 volumi (+3,5%), chi ha mamma o papà laureati (+1,3%). Nella fascia 15 - 19 anni si passa dal 76 per cento di lettori tra chi ha entrambi i genitori che leggono al 38 per cento di chi vive in case dove non legge nessuno. Gli editori, con il presidente dell'Aie Federico Motta, chiederanno al governo 'di non tagliare la spesa per avvicinare i giovani ai libri', già all'osso (3 euro per studente all'anno). A Roma ci saranno il ministro della Cultura Bondi, quello dell'Istruzione Gelmini, Enrico Morando della Commissione Bilancio del Senato. Il ministro Tremonti no: Motta speiga che 'ha declinato l'invito, ma speriamo che ci ripensi'." (da Maurizio Bono, Legge di più solo chi in casa ha molti libri, "La Repubblica", 24/07/'08)

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