venerdì 7 novembre 2008

La lampada di Aladino di Luis Sepulveda


"Dice Luis Sepulveda, il grande cileno, lo scrittore di Il vecchio che leggeva romanzi d'amore, La gabbianella e il gatto che le insegnò a volare, Diario di un killer sentimentale e di tanti altri romanzi, storie, saggi, che fin da quando era ragazzino ed era un lettore libero e selvaggio, uno che leggeva per piacere e amava le storie che lo incantavano fin dalla prima parola, e sognava di fare lo scrittore, e pensava che non avrebbe potuto essere altro nelle sua vita, e scriveva le sue storie "El Viaje", la 'straordinaria' rivista delle ferrovie cilene che 'si alimentava di scrittori giovanissimi e senza esperienza', dice che sin da allora amava scrivere racconti. [...] Ed è con un libro di racconti, dopo libri più politici e cronache, che ora Sepulveda ritorna (un modo di dire, non se ne è mai andato, e la sua popolarità è granitica): La lampada di Aladino, e altri racconti per vincere l'oblio (Guanda). Dodici bellissimi racconti, alcuni brevi e fulminanti, altri più distesi, molti dedicati agli amici del presente e del passato, qualcuno con versi in exergo. Il mio preferito è L'isola, sondo il terreno. Perché è una storia d'amore, mi spiega ruvido Sepulveda, viso da indio, capelli nerissimi e barba bianca corta. [...]" (da Irene Bignardi, Le passioni di Sepulveda, "La Repubblica", 07/11/'08)

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