sabato 14 giugno 2008

Lilli de Libris e la biblioteca magica di Jostein Gaarder e Klaus Hagerup


"Quando ci si appassiona a un libro scritto per bambini viene da chiedersi: ma piacerà anche a loro? Sarà gradito ai nostri figli? Condivideranno? E ci si addentra in un territorio scivoloso. Una volta c'erano i classici della letteratura infantile, i cui rivali erano i giornalini di fumetti e i primi film Disney, dal ritmo pacato. Ora ci sono il cinema coi suoi effetti speciali travolgenti, la poltiglia della tivù, i videogiochi che bersagliano con raffiche di sorprese aggressive e tecnicamente virtuosistiche, sminuzzando il racconto. E allora come può percepire, la testa di un ragazzino del terzo millennio, la saporosità de L'isola del tesoro, le innocenti scorribande dei pirati salgariani o i virginali amori di Piccole donne? Esiste ancora la possibilità di aderire e fantasticare al punto di divertirsi? Prendiamo il puzzle di Lilli de Libris e la biblioteca magica: piccolo romanzo prezioso, mai saccente, che parla dell'innamoramento dei libri con umorismo e una trama raffinata. Non a caso è opera di due scrittori come Jostein Gaarder, autore di quel fenomeno che è stato Il mondo di Sofia (tradotto in 44 lingue, ha venduto oltre 15 milioni di copie) e Klaus Hagerup, che ha lavorato come attore, regista e drammaturgo, e ha scritto romanzi di successo per adolescenti. Entrambi sono norvegesi, dunque figli di una letteratura fantasiosa e produttiva sul versante dei polizieschi. E gialla, nei congegni esplorativi, è anche la trama di questo romanzo. Lilli de Libris è una donna apparentemente pazza, che accumula libri con voracità compulsiva e li fa sparire in casa. I due cugini Nils e Berit, che vivono l'uno ad Oslo e l'altra in un paesino della regione dei fiordi, seguono con curiosità eccitata i suoi bizzarri movimenti. E si spediscono a turno un quaderno con le rispettive riflessioni: ipotesi, ricerche e resoconti delle indagini sullo strano caso dell'ossessiva bibliofila e dei personaggi a lei correlati, come il viscido Ghigno e un tal Bresani, antiquario romano vecchio e sordo che possiede libri non ancora pubblicati, ricchi di cultura del passato ma costruiti con la lingua e le emozioni del futuro. Alla corrispondenza tra Nils e Berti s'affida la prima parte del romanzo, detta L'epistolario, mentre nella seconda intitolata La bilioteca, i due ragazzi narrano le loro peripezie in prima persona, un po' l'uno un po' l'altra, dopo essere precipitati nella trappola della biblioteca magica di Lilli, che forse trappola non è: forse è 'semplicemente' un serbatoio generoso di sollecitazioni immaginifiche. Ma di norma, nei gialli, non si svela la fine. Dunque fermiamoci qui. Basti dire che il gioco degli incastri è spassoso, che i registri linguistici s'avvicendano abilmente, che il tessuto di citazioni è molto denso. Si pensa alla biblioteca mitologica di Borges, il quale aleggia negli espedienti letterari e nelle analisi delle motivazioni del leggere e dello scrivere. Ma viene a mente anche Ende, col suo fantasticare spruzzato di filosofia. E sebbene non ci sia la minima pretesa di un confronto, gli autori hanno letto di sicuro Se una notte d'inverno un viaggiatore di Calvino, con la sua esposizione acrobatica degli artifici della scrittura. Considerazioni come queste, certo, non invoglieranno i nostri figli. E allora proviamo a dire loro che in Lilli de Libris e la biblioteca magica ci sono cose vive e riconoscibili riguardo al mondo dei ragazzi. Certe fissazioni deliranti sugli adulti, nei quali vedono chissà quali brutture, tanto per sfogare una necessità di proiezioni. Certi dettagli amplificati nelle descrizioni. Certi usi incongrui e sfasati di parole difficili. Certi giudizi e confidenze sui propri genitori divorziati. Speriamo di convincerli, tra una playstation e un gameboy." (da Leonetta Bentivoglio, Un giallo tra volumi e sortilegi, "Almanacco dei libri", "La Repubblica", 14/06/'08)

1 commento:

david santos ha detto...

Ciao Silvana, come và? Spero tutto bene per te. Buon lavoro. Un abbraccio e un buon fine settimana.