"Nobile, tragica e dimenticata la vita (e l'opera) di Benjamin Fondane. Era nato in Romania nel 1898 da famiglia ebrea. Vicino alle avanguardie, poeta, studioso di Husserl, Bergson, Kierkegaard, Heidegger. Amico di Man Ray, Tristan Tzara, Jacques Maritain. Nel 1930 diventa cittadino francese. Nel '44 è internato dai nazisti insieme alla sorella. Potrebbe essere liberato ma sceglie di restare con lei che ha ancora nazionalità romena. Pochi mesi dopo muoiono nelle camere a gas ad Auschwitz.
Nel '33 era uscito in francese Rimbaud le voyou, ora ripescato col titolo di Rimbaud la canaglia dalla piccola e meritoria casa editrice Le nubi, a cui dobbiamo il recupero dall'oblio di grandi irregolari quali Jacques Rigaut, Arthur Cravan o Raymond Russell. Rimbaud 'canaglia' non nel senso biografico di ribelle eslege e giramondo, ma vandalo, casseur che piglia a calci la vecchia ragione normativa per inseguirne - oscuramente, pericolosamente - un'altra nella poesia. Poesia che, con gesto altrettanto misterioso e vandalico, abbandonerà definitivamente a 21 anni per scappare lontano. Piaccia o no, il Rimbaud di Fondane è una specie di eroe assurdo, camusiano. Che rifiuta la speranza ma non cede al suicidio. Uomo in rivolta contro la morte. Quello che sul letto d'agonia diceva alla sorella Isabelle: 'Io andrò sotto terra. E tu, tu camminerai nel sole'." (da M. Cicala, Quel vandalo di Rimbaud riletto da un genio dimenticato, "Il Venerdì di Repubblica", "La Repubblica", 30/11/'07)
Benjamin Fondane
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