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Nel '33 era uscito in francese Rimbaud le voyou, ora ripescato col titolo di Rimbaud la canaglia dalla piccola e meritoria casa editrice Le nubi, a cui dobbiamo il recupero dall'oblio di grandi irregolari quali Jacques Rigaut, Arthur Cravan o Raymond Russell. Rimbaud 'canaglia' non nel senso biografico di ribelle eslege e giramondo, ma vandalo, casseur che piglia a calci la vecchia ragione normativa per inseguirne - oscuramente, pericolosamente - un'altra nella poesia. Poesia che, con gesto altrettanto misterioso e vandalico, abbandonerà definitivamente a 21 anni per scappare lontano. Piaccia o no, il Rimbaud di Fondane è una specie di eroe assurdo, camusiano. Che rifiuta la speranza ma non cede al suicidio. Uomo in rivolta contro la morte. Quello che sul letto d'agonia diceva alla sorella Isabelle: 'Io andrò sotto terra. E tu, tu camminerai nel sole'." (da M. Cicala, Quel vandalo di Rimbaud riletto da un genio dimenticato, "Il Venerdì di Repubblica", "La Repubblica", 30/11/'07)
Benjamin Fondane
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