mercoledì 31 ottobre 2007

Sergio GIVONE: "Cerco nella letteratura ciò che nella filosofia non basta a dire per limiti connaturati alla sua stessa ricerca"

"Ma poi c'è dell'altro: questo bisogno di scrivere in narrativa risponde al limite che è proprio della filosofia. La filosofia ci parla della vita, della condizione umana, in generale, che è di tutti... mentre la letteratura interviene là dove c'è da fare un discorso sul singolo, sull'individuo, sulle sue passioni determinate e circostanziate, credo che dopo tanto lavoro filosofico sugli universali, si senta il bisogno di confrontarsi con le persone, hic et nunc, ben individuate, nella singolarità della città." (da "I romanzi? Battono la filosofia", intervista a Givone)

I libri di Givone
Storia del nulla (Laterza, 2006)
Il bibliotecario di Leibniz. Filosofia e romanzo (Einaudi, 2005): "Nella biblioteca c'erano tutti i libri possibili e immaginabili. Ossia tutti quelli che erano stati scritti e anche tutti quelli che avrebbero potuto esserlo. Siccome si trattava evidentemente d'una biblioteca dell'altro mondo, il bibliotecario, che nessuno disturbava mai, ebbe modo di leggersi l'intera collezione. Non solo, ma poté anche esprimere delle valutazioni di merito, procedere a opportune comparazioni e fare delle scelte. Addirittura giunse a indicare, fra tutti, il libro che meglio di qualsiasi altro raccontasse come stavano le cose. Quaggiú, naturalmente, in questo mondo."
Nel nome di un dio barbaro (Einaudi, 2002): "Perché il dio barbaro è amore e questo romanzo ha lui per protagonista. Si dirà, in che senso? Nel senso in cui lo hanno pensato i greci, amore=eros, e come lo vedevano incarnato nel dio Dioniso, che veniva da fuori, da lontano, ma da dove nessuno lo sapeva ...; e nello stesso tempo questo dio Dioniso che sconvolgeva e sconvolge le nostre vite e le illumina e le conduce a una dimensione nella quale noi siamo precipitati e dopo la quale niente è più come prima. Il cristianesimo ha avuto un concetto alto, drammatico e tragico dell'amore come dono di Dio, ma ad un tempo come 'luogo' in cui Satana opera lacerazioni e sconvolgimenti, rotture e sofferenze. Noi moderni abbiamo perduto questa dimensione tragica dell'eros; io con questo libro ho voluto riprendere le fila di quella tradizione greca e cristiana e ricordare come - in tempi in cui l'eros viene banalizzato nella pornografia e simili - lì c'è ben altro."
"La vita è una tragedia. Umoristica" (da SwifUniBa)
Sergio Givone (da ItalicaRai)

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