mercoledì 24 ottobre 2007

RILKE: "E noi che la felicità la pensiamo / in ascesa sentiremmo la commozione, / che quasi ci atterra sgomenti, / per una cosa felice che cade"

Colui che legge
Leggevo già da molto. Da quando il pomeriggio,
col brusio della pioggia, s'affacciò alla finestra.
Dal vento fuori nulla più udivo:
pesante era il mio libro.
Io ne guardavo i fogli come volti
che abbuia l'ombra dei pensieri,
e sulla mia lettura il tempo s'addensava.
A un tratto si fa luce sulle pagine
e su di esse al posto dell'ansioso
caos delle parole si legge: sera, sera ...
Non guardo ancora fuori, pure, le lunghe righe
si disgregano e le parole sciolte
dai loro fili qua e là si sperdono ...
Allora so: sopra i giardini colmi,
risplendenti, si fanno immensi i cieli;
doveva ritornare un'altra volta il sole. [...]
(da Il libro delle immagini, in Poesie. 1895-1908, Einaudi, 1994)

Rainer Maria Rilke (daEMSFRai)
Rainer Maria Rilke (da Poets.org)
Le opere di Rilke
Poesie. 1895-1908 (Einaudi, 1994)
Lettere a un giovane poeta (Adelphi, 1980)
"Quando la lettera è rivelazione" (da RaiLibro)
Elegie duinesi: "Le Elegie sono un grande viaggio nell’orrore delle città informi, in un mondo che ha perso significato, abitato ormai da uomini che non hanno più alcuna identità. Il viaggio non termina nel lamento elegiaco, ma scopre una via di salvezza. Questa via non passa attraverso il dominio, il potere o la forza, bensì conduce alla scoperta della fragilità di tutte le cose che abitano la terra. In questa scoperta sta anche il riscatto dell’uomo, della sua vita e della sua morte."
Duino Elegies (GoogleBooks)

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