"Ma poi c'è dell'altro: questo bisogno di scrivere in narrativa risponde al limite che è proprio della filosofia. La filosofia ci parla della vita, della condizione umana, in generale, che è di tutti... mentre la letteratura interviene là dove c'è da fare un discorso sul singolo, sull'individuo, sulle sue passioni determinate e circostanziate, credo che dopo tanto lavoro filosofico sugli universali, si senta il bisogno di confrontarsi con le persone, hic et nunc, ben individuate, nella singolarità della città." (da "I romanzi? Battono la filosofia", intervista a Givone)
I libri di Givone
Storia del nulla (Laterza, 2006)
Il bibliotecario di Leibniz. Filosofia e romanzo (Einaudi, 2005): "Nella biblioteca c'erano tutti i libri possibili e immaginabili. Ossia tutti quelli che erano stati scritti e anche tutti quelli che avrebbero potuto esserlo. Siccome si trattava evidentemente d'una biblioteca dell'altro mondo, il bibliotecario, che nessuno disturbava mai, ebbe modo di leggersi l'intera collezione. Non solo, ma poté anche esprimere delle valutazioni di merito, procedere a opportune comparazioni e fare delle scelte. Addirittura giunse a indicare, fra tutti, il libro che meglio di qualsiasi altro raccontasse come stavano le cose. Quaggiú, naturalmente, in questo mondo."
Nel nome di un dio barbaro (Einaudi, 2002): "Perché il dio barbaro è amore e questo romanzo ha lui per protagonista. Si dirà, in che senso? Nel senso in cui lo hanno pensato i greci, amore=eros, e come lo vedevano incarnato nel dio Dioniso, che veniva da fuori, da lontano, ma da dove nessuno lo sapeva ...; e nello stesso tempo questo dio Dioniso che sconvolgeva e sconvolge le nostre vite e le illumina e le conduce a una dimensione nella quale noi siamo precipitati e dopo la quale niente è più come prima. Il cristianesimo ha avuto un concetto alto, drammatico e tragico dell'amore come dono di Dio, ma ad un tempo come 'luogo' in cui Satana opera lacerazioni e sconvolgimenti, rotture e sofferenze. Noi moderni abbiamo perduto questa dimensione tragica dell'eros; io con questo libro ho voluto riprendere le fila di quella tradizione greca e cristiana e ricordare come - in tempi in cui l'eros viene banalizzato nella pornografia e simili - lì c'è ben altro."
"La vita è una tragedia. Umoristica" (da SwifUniBa)
Sergio Givone (da ItalicaRai)
Biblioteca civica "MINO MILANI" bibliogarlasco@yahoo.it tel. 0382/801009 "Le paradis, à n'en pas douter, n'est qu'une immense bibliothèque" (Gaston Bachelard) SELEZIONE DI ARTICOLI SULL'UNIVERSO-LIBRO
mercoledì 31 ottobre 2007
Maurizio CUCCHI: "Tutto l'avvenire è già avvenuto. / E dove sono quelli che ho amato, / che accanto a me mi ero tenuto?"
"Maurizio Cucchi. La poesia dell'etica" (da RaiNews24Rai)
La traversata di Milano di Maurizio Cucchi (Mondadori, 2007): "Forse capita per le città quanto capita in un atto creativo: saper vedere ciò che è segreto, quantunque stia lì davanti a te, davanti a tutti. Una specie di furto con destrezza, che Maurizio Cucchi - da poeta qual è - ha voluto mettere in un libro appena pubblicato da Mondadori con un titolo, La traversata di Milano, espressamente rubato (per 'rendergli omaggio') a Vittorio Sereni. [...]
Con atto d'amore pudico e disadorno ma accogliente, Cucchi va in cerca sia della Milano che non c'è più, sia della Milano che c'è ancora. E a poco a poco le linee del suo 'vagabondaggio' tra luoghi e non-luoghi si uniscono in una sorta di doppia destinazione: le ferite, le giunture, i margini e le cicatrici di una città profondamente mutata, che però a volte sa conservare pezzetti di cuore, frammenti di angoli remoti (magari nel perfetto centro), le 'dolci acque' della Martesana, il Parco Lambro, a 'Montagnola', i boschetti, i giardini, gli orti, le cascine. Ma anche i pregiudizi duri a morire, contro i quali combattere la buona battaglia (e in questo senso l'infilata delle chiese diventa una sezione più che sintomatica). [...] In una fitta sequenza di toponimi e di nomi, da Petrarca a Leonardo, da Erba a Raboni, da Porta a Tessa, da Parini a Manzoni, da Felice Romani a Dossi, da Rovani a Cavallotti, da Emilio Praga a Milo De Angelis, da Testori a Franco Loi, da Meazza a Jannacci, da Bagnoli (Osvaldo) a Buffalo Bill, questo è il libro di un poeta che suggerisce la maniera di entrare nel mondo della sua poesia. Dichiarazioni, idiosincrasie (ad esempio per i 'forzati appassionati delle antiche tradizioni e dell'autentico'), parole che nella pronuncia di un suono racchiudono e raccontano un mondo di passi non ancora (o non ancora del tutto) perduti. Quel che 'di antico' c'è nei percorsi innamorati di un flâneur." (da: G. Tesio, Ascolto, Milano, il tuo cuore antico, "TuttoLibri", "La Stampa", 27/10/'07)
La traversata di Milano di Maurizio Cucchi (Mondadori, 2007): "Forse capita per le città quanto capita in un atto creativo: saper vedere ciò che è segreto, quantunque stia lì davanti a te, davanti a tutti. Una specie di furto con destrezza, che Maurizio Cucchi - da poeta qual è - ha voluto mettere in un libro appena pubblicato da Mondadori con un titolo, La traversata di Milano, espressamente rubato (per 'rendergli omaggio') a Vittorio Sereni. [...]
Con atto d'amore pudico e disadorno ma accogliente, Cucchi va in cerca sia della Milano che non c'è più, sia della Milano che c'è ancora. E a poco a poco le linee del suo 'vagabondaggio' tra luoghi e non-luoghi si uniscono in una sorta di doppia destinazione: le ferite, le giunture, i margini e le cicatrici di una città profondamente mutata, che però a volte sa conservare pezzetti di cuore, frammenti di angoli remoti (magari nel perfetto centro), le 'dolci acque' della Martesana, il Parco Lambro, a 'Montagnola', i boschetti, i giardini, gli orti, le cascine. Ma anche i pregiudizi duri a morire, contro i quali combattere la buona battaglia (e in questo senso l'infilata delle chiese diventa una sezione più che sintomatica). [...] In una fitta sequenza di toponimi e di nomi, da Petrarca a Leonardo, da Erba a Raboni, da Porta a Tessa, da Parini a Manzoni, da Felice Romani a Dossi, da Rovani a Cavallotti, da Emilio Praga a Milo De Angelis, da Testori a Franco Loi, da Meazza a Jannacci, da Bagnoli (Osvaldo) a Buffalo Bill, questo è il libro di un poeta che suggerisce la maniera di entrare nel mondo della sua poesia. Dichiarazioni, idiosincrasie (ad esempio per i 'forzati appassionati delle antiche tradizioni e dell'autentico'), parole che nella pronuncia di un suono racchiudono e raccontano un mondo di passi non ancora (o non ancora del tutto) perduti. Quel che 'di antico' c'è nei percorsi innamorati di un flâneur." (da: G. Tesio, Ascolto, Milano, il tuo cuore antico, "TuttoLibri", "La Stampa", 27/10/'07)
Peggy GUGGENHEIM
"Peggy Guggenheim e l'immaginario surreale": la mostra - curata da Luca Massimo Barbero e promossa dalla Regione Piemonte, dal 10 novembre '07 al 2 marzo '08 a Vercelli - comprende più di cinquanta capolavori dalle collezioni veneziane e newyorkesi dei musei Guggenheim, riuniti per la prima volta. In mostra, tra le altre, opere di Chagall, Mirò, Picasso, De Chirico, Dalì, Magritte, Duchamp, Max Ernst (info: 02/542754).
Peggy Guggenheim-Venice
Guggenheim.org
Libri su P. Guggenheim
La biografia: Peggy Guggenheim. Una vita leggendaria nel mondo dell'arte (Art Lover: A Biography of Peggy Guggenheim) di Anton Gill (Baldini Castoldi Dalai, 2004)
A verità condusse poesia. Per una rilettura di Clemente REBORA
"Le carte di Rebora. Libri, autografi e immagini": un ricordo di Clemente Rebora a cinquant'anni dalla morte. La mostra - fino al 6 novembre all'Università Cattolica di Milano - racconta i luoghi che hanno ispirato il poeta. La Milano di Rebora è illustrata attraverso libri, immagini e manoscritti inediti che ripercorrono la sua vita inquieta di uomo e poeta, tra amori e conversioni. La mostra è accompagnata dal convegno di studi "A verità condusse poesia. Per una rilettura di Clemente Rebora" (30 -31 ottobre), con interventi, fra gli altri, di mons. Riboldi, rosminiano come il poeta "Alla scuola spirituale di padre Rebora", di Carlo Carena "Le giaculatorie di don Clemente", di Franca Grisoni "La donna, la verità, la vita", di Giovanni Tesio "Dove la guerra è più torva. Appunti di lettura sulle Poesie sparse", e con un reading di poeti, da Luciano Erba a Patrizia Valduga, da Maurizio Cucchi a Franco Loi.
Le opere di Rebora
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lunedì 29 ottobre 2007
Giorgio GABER
Giorgio Gaber
Fondazione Giorgio Gaber
La canzone d'autore italiana: Giorgio Gaber (da ItalicaRai)
Libri su Gaber
Libri di Gaber
MILANO PER GIORGIO GABER
>29 ottobre 2007 - ore 21.00, Teatro Grassi, Giorgio Gaber e il teatro d'evocazione: "Il dio bambino" con Eugenio Allegri, regia di Giorgio Gallione, produzione Teatro Dell’Archivolto.
>30 ottobre 2007 - Università Statale ore 17.00, Sala Pio XII, Letture all'Università: "La rabbia e il sorriso" a cura di Flavio Oreglio.
>10 novembre 2007 - Auditorium Gaber - Grattacielo Pirelli, convegno "Giorgio Gaber, Milano e gli anni ‘70"; interventi di autori di saggi e monografie dedicate a Gaber, approfondimenti scientifici, testimonianze filmate, intervista a Sandro Luporini e tavola rotonda.
>12 novembre 2007 - ore 21.00, Teatro Studio, Giorgio Gaber e il teatro canzone: "Se ci fosse un uomo" con Giulio Casale.
>19 Novembre 2007 - ore 21.00, Teatro Strehler, Milano per GIORGIO GABER: tributo degli artisti milanesi a Gaber.
Janet FRAME: "Scrivere un'autobiografia può significare non solo guardare indietro, ma anche al di là o attraverso"
"Resta dove sei, non ti muovere
Se all’improvviso l’angelo si siede alla tua tavola
Cancella piano le poche grinze
Della tovaglia sotto il tuo pane"
(Rainer Maria Rilke)
Un angelo alla mia tavola (Einaudi, 1996): "L'autobiografia di Janet Frame (1924 - 2004), la più importante scrittrice neozelandese. Donna dall'acuta sensibilità, adolescente timida, solitaria e insicura, a vent’anni, dopo la morte della sorella Isabel, viene ricoverata in un ospedale con una diagnosi di malattia mentale.
La sua vita è segnata dagli anni trascorsi in manicomio per la diagnosi di schizofrenia (rivelatasi, in seguito, sbagliata), per la quale viene sottoposta a duecento elettroshock. Si salva dalla lobotomia solo perché il suo primo libro di racconti, La laguna vince un importante premio letterario. 'I miei anni tra i venti e i trenta, — dichiara in un’intervista — sono scappati via senza lasciare tracce, come se io non esistessi'."
Un angelo alla mia tavola (An Angel at my Table) il film di Jane Campion (1990)
Pubblicato il romanzo di Janet Frame La leggenda del fiore della memoria (Robin, 2007): "Romanzo inedito in Italia, parla di memoria, conoscenza di se stessi e degli altri, del concetto di distanza e di punto di vista, del volto elusivo della scrittura. Mattina Brecon, ricca newyorchese, si trasferisce per due mesi in Nuova Zelanda, nella cittadina di Puamahara, attratta dalla leggenda del Fiore della Memoria che si dice cresca in quel luogo. Qui incontra una galleria di personaggi affascinanti, metafore di un mondo alienato, dove tutti si definiscono stranieri e sono estranei a se stessi, alla propria famiglia, ai propri ricordi, alla propria terra."
"L'ombra del falco" (da LaStampa)
Janet Frame Literary Trust
"Janet Frame" (da BooksCouncilNZ)
Obituary (da GuardianUnlimitedBooks)
Janet Frame
Se all’improvviso l’angelo si siede alla tua tavola
Cancella piano le poche grinze
Della tovaglia sotto il tuo pane"
(Rainer Maria Rilke)
Un angelo alla mia tavola (Einaudi, 1996): "L'autobiografia di Janet Frame (1924 - 2004), la più importante scrittrice neozelandese. Donna dall'acuta sensibilità, adolescente timida, solitaria e insicura, a vent’anni, dopo la morte della sorella Isabel, viene ricoverata in un ospedale con una diagnosi di malattia mentale.
La sua vita è segnata dagli anni trascorsi in manicomio per la diagnosi di schizofrenia (rivelatasi, in seguito, sbagliata), per la quale viene sottoposta a duecento elettroshock. Si salva dalla lobotomia solo perché il suo primo libro di racconti, La laguna vince un importante premio letterario. 'I miei anni tra i venti e i trenta, — dichiara in un’intervista — sono scappati via senza lasciare tracce, come se io non esistessi'."
Un angelo alla mia tavola (An Angel at my Table) il film di Jane Campion (1990)
Pubblicato il romanzo di Janet Frame La leggenda del fiore della memoria (Robin, 2007): "Romanzo inedito in Italia, parla di memoria, conoscenza di se stessi e degli altri, del concetto di distanza e di punto di vista, del volto elusivo della scrittura. Mattina Brecon, ricca newyorchese, si trasferisce per due mesi in Nuova Zelanda, nella cittadina di Puamahara, attratta dalla leggenda del Fiore della Memoria che si dice cresca in quel luogo. Qui incontra una galleria di personaggi affascinanti, metafore di un mondo alienato, dove tutti si definiscono stranieri e sono estranei a se stessi, alla propria famiglia, ai propri ricordi, alla propria terra."
"L'ombra del falco" (da LaStampa)
Janet Frame Literary Trust
"Janet Frame" (da BooksCouncilNZ)
Obituary (da GuardianUnlimitedBooks)
Janet Frame
Paula Fox: "I wish someone would tell me how I can live"
"Quello che rimane è un romanzo in rivolta contro la sua stessa perfezione. I problemi che solleva sono radicali e spiacevoli. Che senso ha dare un significato – specialmente un significato letterario – in un mondo moderno e rabbioso? Perché affannarsi a creare e preservare un ordine se la civiltà è minuziosamente omicida quanto l’anarchia alla quale si oppone? Perché non prendersi la rabbia? Perché tormentare noi stessi con i libri? Rileggendo il libro per la sesta o settima volta, sento montare in me rabbia e frustrazione a causa dei suoi misteri e dei paradossi della civiltà e dell’inadeguatezza del mio stesso cervello, e poi, come se venisse dal nulla, finalmente riesco a catturare il finale: provo quello che Otto Bentwood prova quando fracassa la bottiglia d’inchiostro contro il muro. E all’improvviso sono di nuovo innamorato." (Jonathan Franzen)
I libri di Paula Fox
Quello che rimane (Desperate Characters) (Fazi, 2003): "Forse Quello che rimane non aveva tanto a che fare con le risposte quanto con la persistenza delle domande."
"A Qualified Optimist" (da GuardianUnlimitedBooks)
sabato 27 ottobre 2007
Jonathan FRANZEN: "Il fatto che gli americani guardino tantissima TV e leggano poco Henry James mi provocava un'angoscia apocalittica"
"Il problema di preservare individualità e complessità in mezzo al frastuono e alle distrazioni della cultura di massa: la questione di come stare soli"
I libri di Franzen
Come stare soli. Lo scrittore, il lettore e la cultura di massa (How to be alone) (Einaudi, 2003): "Poi un pomeriggio, nella piccola biblioteca di Yaddo, trovai il romanzo breve di Paula Fox Quello che rimane. [...] Il fatto che qualcun altro, oltre me, avesse sofferto per queste ambiguità e avesse visto la luce in fondo a esse - che il libro di Fox fosse stato pubblicato e conservato; che potessi trovare compagnia e consolazione e speranza in un oggetto preso quasi a caso da uno scaffale - somigliava a un esempio di grazia religiosa. Eppure, proprio mentre venivo salvato, come lettore, da Quello che rimane, come scrittore ero sopraffatto dalla disperazione riguardo alla possibilità di connettere il personale con il sociale. Al giorno d'oggi, chiunque si trovasse a leggere Quello che rimane verrebbe colpito dalla familiarità ma anche dalla estraneità del mondo dei Bentwood. Un quarto di secolo non ha fatto altro che ampliare e confermare il senso di crisi culturale espresso da Fox."
"Jonathan Franzen Uncorrected" (da Powells.com)
Incontro con Franzen (da RaiLibro)
I libri di Franzen
Come stare soli. Lo scrittore, il lettore e la cultura di massa (How to be alone) (Einaudi, 2003): "Poi un pomeriggio, nella piccola biblioteca di Yaddo, trovai il romanzo breve di Paula Fox Quello che rimane. [...] Il fatto che qualcun altro, oltre me, avesse sofferto per queste ambiguità e avesse visto la luce in fondo a esse - che il libro di Fox fosse stato pubblicato e conservato; che potessi trovare compagnia e consolazione e speranza in un oggetto preso quasi a caso da uno scaffale - somigliava a un esempio di grazia religiosa. Eppure, proprio mentre venivo salvato, come lettore, da Quello che rimane, come scrittore ero sopraffatto dalla disperazione riguardo alla possibilità di connettere il personale con il sociale. Al giorno d'oggi, chiunque si trovasse a leggere Quello che rimane verrebbe colpito dalla familiarità ma anche dalla estraneità del mondo dei Bentwood. Un quarto di secolo non ha fatto altro che ampliare e confermare il senso di crisi culturale espresso da Fox."
"Jonathan Franzen Uncorrected" (da Powells.com)
Incontro con Franzen (da RaiLibro)
venerdì 26 ottobre 2007
Raymond CARVER: "Stories don't come out of thin air. There's a spark. And that's the kind of story that most interests me"
Carver
"La poesia di Carver" (da RaiLibro)
"Featured Author: Raymond Carver" (da NYTimesBooks)
"Less Said the Better" (da GuardianUnlimitedBooks)
"The Real Carver: Expansive or Minimal?" (da NYTimesBooks)
Two interviews with Raymond Carver (da IWU.edu)
I libri di Carver
Dai racconti di Carver - What we talk about when we talk about love (Di cosa parliamo quando parliamo d'amore) - Short Cuts (America oggi), il film di Robert Altman (1993)
Electronic Beowulf
"L'elmo della notte si abbuiò, tenebroso, sulla testa dei cortigiani"
Electronic Beowulf (da UKy.edu)
Beowulf: "Mostri notturni che aggrediscono e terrorizzano; re e popoli scandinavi del V-VI secolo con le loro storie di faide e le istituzioni e i riti e le forme poetiche delle loro bellicose società; un guerriero di eccezionale forza e saggezza di cui vengono raccontate le imprese terminali dell'apprendistato giovanile e della vecchiaia di re: questo è il Beowulf, poema antico inglese contenuto in un manoscritto del 1000 circa. Le sue vicende eroico-teratologiche si svolgono tra sale rilucenti, misteriosi specchi d'acqua, scogliere, tumuli preistorici; il suo racconto apre squarci di lunga portata nel passato e nel futuro, mentre nella seconda parte si modula in elegia sulla labilità esistenziale e storica di individui, stirpi, nazioni. Opera di difficile datazione (tra il 700 e il 1000), il Beowulf è anche un testo reso incerto da guasti del manoscritto e da oscurità linguistiche e narrative." (Carocci, 2003)
Resource for the Study of Beowulf (da LibraryUNR)
Beowulf (da BL.uk)
Beowulf (Beowulf) il film di Robert Zemeckis (2007)
Electronic Beowulf (da UKy.edu)
Beowulf: "Mostri notturni che aggrediscono e terrorizzano; re e popoli scandinavi del V-VI secolo con le loro storie di faide e le istituzioni e i riti e le forme poetiche delle loro bellicose società; un guerriero di eccezionale forza e saggezza di cui vengono raccontate le imprese terminali dell'apprendistato giovanile e della vecchiaia di re: questo è il Beowulf, poema antico inglese contenuto in un manoscritto del 1000 circa. Le sue vicende eroico-teratologiche si svolgono tra sale rilucenti, misteriosi specchi d'acqua, scogliere, tumuli preistorici; il suo racconto apre squarci di lunga portata nel passato e nel futuro, mentre nella seconda parte si modula in elegia sulla labilità esistenziale e storica di individui, stirpi, nazioni. Opera di difficile datazione (tra il 700 e il 1000), il Beowulf è anche un testo reso incerto da guasti del manoscritto e da oscurità linguistiche e narrative." (Carocci, 2003)
Resource for the Study of Beowulf (da LibraryUNR)
Beowulf (da BL.uk)
Beowulf (Beowulf) il film di Robert Zemeckis (2007)
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Georges SIMENON: "Writing is not a profession but a vocation of unhappiness. I don't think an artist can ever be happy"
I libri di Simenon
Tre camere a Manhattan (Adelphi, 1998): "New York, notte. Un uomo e una donna camminano lungo la Quinta Strada. Entrano in un bar. Ne escono. Un altro bar. E riprendono a camminare, instancabili, come se non potessero fare altro che camminare: 'come se avessero sempre camminato così, per le strade di New York, alle cinque del mattino'. Come se la notte non dovesse mai finire. Lui non sa niente di lei, lei non sa niente di lui. Si sono incontrati solo poche ore prima, in una caffetteria nei pressi di Washington Square, come due naufraghi, e ora 'sono così tenacemente avvinti l'uno all'altra che la sola idea della separazione risulta loro intollerabile'. Ma come si può rimanere in quel territorio privilegiato, fuori del tempo e dello spazio, che è l'amour fou? Con Tre camere a Manhattan (di cui ha detto: 'E' uno dei pochissimi romanzi che abbia scritto a caldo - e questo mi faceva paura') Simenon si impone come un grande romanziere della passione."
Il piccolo libraio di Archangelsk (Adelphi, 2007)
Le Centre d'études Georges Simenon et le Fonds Simenon de l'Université de Liège
Simenon (da GuardianUnlimitedBooks)
"La tana di Simenon" (da RaiLibro)
Georges Simenon (da TheParisReviewInteriews)
The Maigret Machine (da NYTimesBooks)
Simenon (da TheInterneMovieDataBase)
Tout Simenon
mercoledì 24 ottobre 2007
Bruno MUNARI: "A cosa serve un libro? Serve a vivere meglio"
Mentre continua la mostra dedicata alla sua produzione grafica, allestita alla galleria mantovana dei Corraini (i suoi editori storici), nel centenario della nascita, Milano ricorda Bruno Munari con una grande mostra antologica (a cura di Beppe Finessi e Marco Meneguzzo): dal 25 ottobre 2007 al 10 febbraio 2008, alla Rotonda di via Besana, 270 pezzi tra dipinti, sculture, progetti e volumi (in nove sezioni tematiche) ricostruiranno le vicende di una tra le figure più importanti della cultura del XX secolo. Previsti Laboratori didattici per le scuole e le famiglie secondo il Metodo Bruno Munari (info e prenotazioni: 02/43353522).
"Un genio del Novecento" (da Wuz)
Collezione Bruno Munari
MunArt.org
"Lire et jouer avec Bruno Munari" (da CiteSciences)
Munari al MoMA (da MoMA.org)
I libri di Munari
Moni OVADIA
Università di Pavia: laurea honoris causa in Filosofia a Moni Ovadia, 22 ottobre 2007; tema della lectio magistralis "L'altro e il suo ingombro"
I libri di Moni Ovadia
"L'impegno di Moni Ovadia: salvare Dio dai religiosi" (da DIREonline)
Contro l'idolatria (Einaudi, 2005)
RILKE: "E noi che la felicità la pensiamo / in ascesa sentiremmo la commozione, / che quasi ci atterra sgomenti, / per una cosa felice che cade"
Colui che legge
Leggevo già da molto. Da quando il pomeriggio,
col brusio della pioggia, s'affacciò alla finestra.
Dal vento fuori nulla più udivo:
pesante era il mio libro.
Io ne guardavo i fogli come volti
che abbuia l'ombra dei pensieri,
e sulla mia lettura il tempo s'addensava.
A un tratto si fa luce sulle pagine
e su di esse al posto dell'ansioso
caos delle parole si legge: sera, sera ...
Non guardo ancora fuori, pure, le lunghe righe
si disgregano e le parole sciolte
dai loro fili qua e là si sperdono ...
Allora so: sopra i giardini colmi,
risplendenti, si fanno immensi i cieli;
doveva ritornare un'altra volta il sole. [...]
(da Il libro delle immagini, in Poesie. 1895-1908, Einaudi, 1994)
Rainer Maria Rilke (daEMSFRai)
Rainer Maria Rilke (da Poets.org)
Le opere di Rilke
Poesie. 1895-1908 (Einaudi, 1994)
Lettere a un giovane poeta (Adelphi, 1980)
"Quando la lettera è rivelazione" (da RaiLibro)
Elegie duinesi: "Le Elegie sono un grande viaggio nell’orrore delle città informi, in un mondo che ha perso significato, abitato ormai da uomini che non hanno più alcuna identità. Il viaggio non termina nel lamento elegiaco, ma scopre una via di salvezza. Questa via non passa attraverso il dominio, il potere o la forza, bensì conduce alla scoperta della fragilità di tutte le cose che abitano la terra. In questa scoperta sta anche il riscatto dell’uomo, della sua vita e della sua morte."
Duino Elegies (GoogleBooks)
Leggevo già da molto. Da quando il pomeriggio,
col brusio della pioggia, s'affacciò alla finestra.
Dal vento fuori nulla più udivo:
pesante era il mio libro.
Io ne guardavo i fogli come volti
che abbuia l'ombra dei pensieri,
e sulla mia lettura il tempo s'addensava.
A un tratto si fa luce sulle pagine
e su di esse al posto dell'ansioso
caos delle parole si legge: sera, sera ...
Non guardo ancora fuori, pure, le lunghe righe
si disgregano e le parole sciolte
dai loro fili qua e là si sperdono ...
Allora so: sopra i giardini colmi,
risplendenti, si fanno immensi i cieli;
doveva ritornare un'altra volta il sole. [...]
(da Il libro delle immagini, in Poesie. 1895-1908, Einaudi, 1994)
Rainer Maria Rilke (daEMSFRai)
Rainer Maria Rilke (da Poets.org)
Le opere di Rilke
Poesie. 1895-1908 (Einaudi, 1994)
Lettere a un giovane poeta (Adelphi, 1980)
"Quando la lettera è rivelazione" (da RaiLibro)
Elegie duinesi: "Le Elegie sono un grande viaggio nell’orrore delle città informi, in un mondo che ha perso significato, abitato ormai da uomini che non hanno più alcuna identità. Il viaggio non termina nel lamento elegiaco, ma scopre una via di salvezza. Questa via non passa attraverso il dominio, il potere o la forza, bensì conduce alla scoperta della fragilità di tutte le cose che abitano la terra. In questa scoperta sta anche il riscatto dell’uomo, della sua vita e della sua morte."
Duino Elegies (GoogleBooks)
Eugenio BORGNA: "Leggere un testo, interpretare un testo è come immergersi nel solco di un colloquio: di un dialogo"
"Leggere per non dimenticare, questa è la bellissima cifra tematica con cui Anna Benedetti definisce gli incontri da lei organizzati nella Biblioteca Comunale di Firenze, leggere per non lasciare inaridire la fantasia e la memoria vissuta, la sensibilità e la gentilezza dell'anima, l'ansia bruciante di solitudine e l'interiore esperienza del tempo, leggere per non lasciarsi divorare dalle leggi implacabili e monotone dei fatti e per immergersi nelle spirali infinite dell'interpretazione: dell'ermeneutica; cercando di cogliere i segni del tempo, così fluttuanti e così evanescenti, ma non estraniandosi mai dai valori della solidarietà e della dignità della vita che oltrepassano infinitamente le categorie della malattia e della follia, e che risplendono in esse: come in uno specchio oscuramente." (Le intermittenze del cuore)
I libri di Eugenio Borgna
Le intermittenze del cuore (Feltrinelli, 2003)
Come in uno specchio oscuramente (Feltrinelli, 2007)
L'arcipelago delle emozioni (Feltrinelli, 2001)
Intervista a Borgna (da Feltrinelli.it)
Eugenio BORGNA alla rassegna letteraria Il viaggio e il miraggio, VIGEVANO (PV), domenica 28 ottobre ore 17.
I libri di Eugenio Borgna
Le intermittenze del cuore (Feltrinelli, 2003)
Come in uno specchio oscuramente (Feltrinelli, 2007)
L'arcipelago delle emozioni (Feltrinelli, 2001)
Intervista a Borgna (da Feltrinelli.it)
Eugenio BORGNA alla rassegna letteraria Il viaggio e il miraggio, VIGEVANO (PV), domenica 28 ottobre ore 17.
martedì 23 ottobre 2007
Antonia ARSLAN: "Lo speciale dovere di chiamarsi Antonia consisteva nel raccontare; finalmente dopo tanti giri e tante altre cose l'ho fatto"
"E' proprio una solidarietà che nasce dalla lettura del libro, di gente che poi vuole documentarsi, sapere, esprimere un'opinione"
La masseria delle allodole (Rizzoli, 2004): "Ispirato ai ricordi familiari dell'autrice, il racconto della tragedia di un popolo 'mite e fantasticante', gli armeni, e la struggente nostalgia per una terra e una felicità perdute. La masseria delle allodole è la casa, sulle colline dell'Anatolia, dove nel maggio 1915, all'inizio dello sterminio degli armeni da parte dei turchi, vengono trucidati i maschi della famiglia, adulti e bambini, e da dove comincia l'odissea delle donne, trascinate fino in Siria attraverso atroci marce forzate e campi di prigionia. In mezzo alla morte e alla disperazione, queste donne coraggiose, spinte da un inesauribile amore per la vita, riescono a tenere accesa la fiamma della speranza; e da Aleppo, tre bambine e un 'maschietto-vestito-da-donna' salperanno per l'Italia."
I libri di Antonia Arslan
Intervista a Antonia Arslan (da UniVe)
La masseria delle allodole il film di Paolo e Vittorio Taviani (2007)
"The Terminated" (da NYTimesBooks)
La masseria delle allodole (Rizzoli, 2004): "Ispirato ai ricordi familiari dell'autrice, il racconto della tragedia di un popolo 'mite e fantasticante', gli armeni, e la struggente nostalgia per una terra e una felicità perdute. La masseria delle allodole è la casa, sulle colline dell'Anatolia, dove nel maggio 1915, all'inizio dello sterminio degli armeni da parte dei turchi, vengono trucidati i maschi della famiglia, adulti e bambini, e da dove comincia l'odissea delle donne, trascinate fino in Siria attraverso atroci marce forzate e campi di prigionia. In mezzo alla morte e alla disperazione, queste donne coraggiose, spinte da un inesauribile amore per la vita, riescono a tenere accesa la fiamma della speranza; e da Aleppo, tre bambine e un 'maschietto-vestito-da-donna' salperanno per l'Italia."
I libri di Antonia Arslan
Intervista a Antonia Arslan (da UniVe)
La masseria delle allodole il film di Paolo e Vittorio Taviani (2007)
"The Terminated" (da NYTimesBooks)
lunedì 22 ottobre 2007
Benedetta CRAVERI, Amanti e regine. Il potere delle donne
"Fortunato sei tu, Lettore, se non appartieni a quel sesso che, privato della libertà, è interdetto da tutti i beni, come pure da pressoché tutte le virtù. Né potrebbe essere altrimenti, visto che gli è negato l'accesso alle cariche, agli impieghi e alle funzioni pubbliche, ovvero al potere, perché è nell'esercizio moderato di quest'ultimo che si formano in massima parte le virtù. Un sesso a cui, come sola felicità, come uniche e sovrane virtù, si lasciano l'ignoranza, la servitù e la facoltà di passare per stupido, se questo gioco gli piace" Marie de Gournay, Griefs des dames, 1626 (da Amanti e regine)
Amanti e regine. Il potere delle donne (Adelphi, 2005): "Docente di Letteratura francese, Benedetta Craveri concentra la sua attenzione in questo libro su Versailles e affronta una questione centrale nel corso di tutto l'Ancien Régime: quella legata al potere delle donne. Per secoli si è infatti ritenuto che affidare a una donna una qualsivoglia responsabilità di governo fosse 'cosa ripugnante alla natura, contumelia a Dio, sovvertimento del retto ordine e di ogni principio di giustizia'. Eppure, le donne si sono arrogate questo potere a loro ostinatamente sottratto, vanificando di fatto le leggi e le consuetudini. Lo dimostrano le storie di Caterina de' Medici, Maria Antonietta, Diana di Poitiers e tante altre."
I libri di Benedetta Craveri
La civiltà della conversazione (Adelphi, 2001)
Madame du Deffand e il suo mondo (Adelphi, 2001)
RadioAlt intervista Benedetta Craveri
Fahrenheit intervista Benedetta Craveri
"Conversations entre les sexes avec Benedetta Craveri" (da RadioFranceCulture)
Amanti e regine. Il potere delle donne (Adelphi, 2005): "Docente di Letteratura francese, Benedetta Craveri concentra la sua attenzione in questo libro su Versailles e affronta una questione centrale nel corso di tutto l'Ancien Régime: quella legata al potere delle donne. Per secoli si è infatti ritenuto che affidare a una donna una qualsivoglia responsabilità di governo fosse 'cosa ripugnante alla natura, contumelia a Dio, sovvertimento del retto ordine e di ogni principio di giustizia'. Eppure, le donne si sono arrogate questo potere a loro ostinatamente sottratto, vanificando di fatto le leggi e le consuetudini. Lo dimostrano le storie di Caterina de' Medici, Maria Antonietta, Diana di Poitiers e tante altre."
I libri di Benedetta Craveri
La civiltà della conversazione (Adelphi, 2001)
Madame du Deffand e il suo mondo (Adelphi, 2001)
RadioAlt intervista Benedetta Craveri
Fahrenheit intervista Benedetta Craveri
"Conversations entre les sexes avec Benedetta Craveri" (da RadioFranceCulture)
Arundhati ROY: "La democrazia rischia di diventare un guscio vuoto"
"I think fiction for me has always been a way of trying to make sense of the world as I know it."
Il Dio delle piccole cose (The God of Small Things) (Guanda, 1997): "India, fine anni Sessanta: Ammu, figlia di un alto funzionario, lascia il marito, alcolizzato e violento, per tornarsene a casa con i suoi due figli. Ma secondo la tradizione indiana, una donna divorziata è priva di qualsiasi posizione riconosciuta. Se poi questa donna commette l’inaccettabile errore di innamorarsi di un 'paria', un 'intoccabile', per lei non vi sarà più comprensione, né perdono. Attraverso gli occhi dei due bambini, Estha e Rahel, Il dio delle piccole cose ci racconta una grande storia d’amore che entra in conflitto con le convenzioni; ci mostra un Paese, dilaniato fra tradizione e modernità, dove esistono ancora gli intoccabili e leggi non scritte continuano a governare la vita di una donna; ci fa entrare in un mondo fatto di piccoli eventi, di cose ordinarie che sembrano di nessuna importanza, ma che sono cariche di un significato più profondo e in cui sembra rispecchiarsi una verità universale."
"Solo fino a domani" (da RaiLibro)
I libri di Arundhati Roy
L'impero e il vuoto (Guanda, 2004): "'In India e in tutto il mondo i nostri margini di libertà si stanno riducendo a una velocità spaventosa' denuncia Arundhati Roy. L’autrice di Il Dio delle piccole cose ha già messo le sue doti di narratrice al servizio della democrazia e dei diritti umani. Ora, nelle conversazioni con David Barsamian qui raccolte, smaschera gli schemi del potere globalizzato e ci obbliga a riflettere e a prendere una posizione. Perché Arundhati Roy non si accontenta di sventolare bandiere. La sua è una nuova forma di attivismo politico: quella di una cittadina indiana che non solo arriva al cuore dell’impero, ma parla 'da schiava che pretende di criticare il suo sovrano'. E insieme all’impegno civile, all’attivismo politico, la narratrice indiana parla anche di sé, della sua vicenda umana e familiare segnata dall’assenza della figura paterna, e poi degli studi, dei viaggi, del successo mondiale dei suoi libri. Ne esce così il fulmineo ritratto di una protagonista della letteratura contemporanea, diventata icona del movimento contro la guerra e per i diritti civili."
La fine delle illusioni (Guanda, 1999): "Arundhati Roy, scrittrice attenta ai problemi della società e della politica indiana, ha scritto un saggio che è un atto di accusa verso una classe dirigente inetta e corrotta e una riflessione ironica e disincantata sulla follia della politica in genere. Un secondo saggio è dedicato a un fenomeno riguardante tutto il Terzo Mondo: la massiccia costruzione di bacini artificiali, che ha prodotto disastri ambientali e ha provocato l'esodo di decine di milioni di indiani."
Intervista a Arundhati Roy (da Wuz)
"Il linguaggio è la pelle dei miei pensieri" (da RaiNews24Libri)
Il Dio delle piccole cose (The God of Small Things) (Guanda, 1997): "India, fine anni Sessanta: Ammu, figlia di un alto funzionario, lascia il marito, alcolizzato e violento, per tornarsene a casa con i suoi due figli. Ma secondo la tradizione indiana, una donna divorziata è priva di qualsiasi posizione riconosciuta. Se poi questa donna commette l’inaccettabile errore di innamorarsi di un 'paria', un 'intoccabile', per lei non vi sarà più comprensione, né perdono. Attraverso gli occhi dei due bambini, Estha e Rahel, Il dio delle piccole cose ci racconta una grande storia d’amore che entra in conflitto con le convenzioni; ci mostra un Paese, dilaniato fra tradizione e modernità, dove esistono ancora gli intoccabili e leggi non scritte continuano a governare la vita di una donna; ci fa entrare in un mondo fatto di piccoli eventi, di cose ordinarie che sembrano di nessuna importanza, ma che sono cariche di un significato più profondo e in cui sembra rispecchiarsi una verità universale."
"Solo fino a domani" (da RaiLibro)
I libri di Arundhati Roy
L'impero e il vuoto (Guanda, 2004): "'In India e in tutto il mondo i nostri margini di libertà si stanno riducendo a una velocità spaventosa' denuncia Arundhati Roy. L’autrice di Il Dio delle piccole cose ha già messo le sue doti di narratrice al servizio della democrazia e dei diritti umani. Ora, nelle conversazioni con David Barsamian qui raccolte, smaschera gli schemi del potere globalizzato e ci obbliga a riflettere e a prendere una posizione. Perché Arundhati Roy non si accontenta di sventolare bandiere. La sua è una nuova forma di attivismo politico: quella di una cittadina indiana che non solo arriva al cuore dell’impero, ma parla 'da schiava che pretende di criticare il suo sovrano'. E insieme all’impegno civile, all’attivismo politico, la narratrice indiana parla anche di sé, della sua vicenda umana e familiare segnata dall’assenza della figura paterna, e poi degli studi, dei viaggi, del successo mondiale dei suoi libri. Ne esce così il fulmineo ritratto di una protagonista della letteratura contemporanea, diventata icona del movimento contro la guerra e per i diritti civili."
La fine delle illusioni (Guanda, 1999): "Arundhati Roy, scrittrice attenta ai problemi della società e della politica indiana, ha scritto un saggio che è un atto di accusa verso una classe dirigente inetta e corrotta e una riflessione ironica e disincantata sulla follia della politica in genere. Un secondo saggio è dedicato a un fenomeno riguardante tutto il Terzo Mondo: la massiccia costruzione di bacini artificiali, che ha prodotto disastri ambientali e ha provocato l'esodo di decine di milioni di indiani."
Intervista a Arundhati Roy (da Wuz)
"Il linguaggio è la pelle dei miei pensieri" (da RaiNews24Libri)
Antonia FRASER, Maria Antonietta. La solitudine di una regina
Maria Antonietta. La solitudine di una regina (Marie Antoinette: the Journey) (Mondadori, 2003): "La figura magnifica e tragica di Maria Antonietta, figlia di Maria Teresa d'Austria e moglie di Luigi XVI, continua a suscitare sentimenti contrastanti: fu solo vittima innocente? Influenzò gli eventi della Rivoluzione Francese? In questa appassionante biografia, Antonia Fraser ricostruisce l'itinerario di formazione personale e politica dell'infelice regina, liberando il personaggio dagli stereotipi e restituendolo alla sua dimensione umana e storica."
Marie Antoinette il film di Sofia Coppola (2006)
"Maria Antonietta" (da RaiLibro)
"Punk a Versailles" (da Wuz)
Maria Antonietta e lo scandalo della collana di Benedetta Craveri (Adelphi, 2006)
Il diario segreto di Maria Antonietta di Carolly Erickson (Mondadori, 2006)
Marie Antoinette on-line
I libri di Antonia Fraser
"History Maker" (da GuardianUnlimitedBooks)
"The History Woman" (da GuardianUnlimitedEducation)
"Writer's room: Antonia Fraser" (da GuardianUnlimitedBooks)
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Gunter GRASS, Nobel Letteratura 1999: "whose frolicsome black fables portray the forgotten face of history"
"Certi temi erano sedimentati in me, ma io non ero in condizione di renderli pubblici. Me li sono trascinati dietro finché non hanno trovato la forma della scrittura autobiografica per esprimersi."
Sbucciando la cipolla (Peeling the Onion) (Einaudi, 2007), il nuovo libro di Grass: "L'autobiografia del Nobel non si limita a una confessione privata, è la fotografia di un'epoca, di una generazione bruciata dal nazismo. [...] L'ultimo strato della cipolla dischiude in realtà il futuro, l'ennesima metamorfosi del picaro autore d'un successo mondiale come Il tamburo di latta scritto con furore a Parigi. Ora lo sappiamo, c'era dentro molta parte di quel suo passato. Naturale che tutto suonasse così insolito e originale: ci aveva pensato la vita, fra orrori e speranze, a creare il piccolo Oskar. Allora non sapevamo quale dramma nascondesse dentro di sé. Oggi, a distanza, ci chiediamo perché uno scrittore come Grass abbia taciuto così a lungo. Forse la rinascita dall'incubo e la lunga affabulazione finì per assopire quel senso di colpa che tuttavia, come lui dice, ha continuato a svernare anche nei sogni." ("Grass esce dal tamburo", TuttoLibri, LaStampa, 20/10/2007)
"Now I Remember, now I Forget" (da GuardianUnlimitedBooks)
"Grass's fact and Fiction, Fighting to a Draw" (da NYTimesBooks)
L'etica dello scrittore. Discorsi e interventi (Medusa, 2007)
Scrivere dopo Auschwitz. Scritti e interviste (DataNews, 2007)
I libri di Grass
Sbucciando la cipolla (Peeling the Onion) (Einaudi, 2007), il nuovo libro di Grass: "L'autobiografia del Nobel non si limita a una confessione privata, è la fotografia di un'epoca, di una generazione bruciata dal nazismo. [...] L'ultimo strato della cipolla dischiude in realtà il futuro, l'ennesima metamorfosi del picaro autore d'un successo mondiale come Il tamburo di latta scritto con furore a Parigi. Ora lo sappiamo, c'era dentro molta parte di quel suo passato. Naturale che tutto suonasse così insolito e originale: ci aveva pensato la vita, fra orrori e speranze, a creare il piccolo Oskar. Allora non sapevamo quale dramma nascondesse dentro di sé. Oggi, a distanza, ci chiediamo perché uno scrittore come Grass abbia taciuto così a lungo. Forse la rinascita dall'incubo e la lunga affabulazione finì per assopire quel senso di colpa che tuttavia, come lui dice, ha continuato a svernare anche nei sogni." ("Grass esce dal tamburo", TuttoLibri, LaStampa, 20/10/2007)
"Now I Remember, now I Forget" (da GuardianUnlimitedBooks)
"Grass's fact and Fiction, Fighting to a Draw" (da NYTimesBooks)
L'etica dello scrittore. Discorsi e interventi (Medusa, 2007)
Scrivere dopo Auschwitz. Scritti e interviste (DataNews, 2007)
I libri di Grass
Nico ORENGO: "Fioritura continua / che avvolge / e crea paesaggi, un morbido / abbraccio contro il ghiaccio / che fu"
Scrive Maria Corti nell'introduzione a Cartoline di mare (Einaudi, 1984): "Nico Orengo appartiene a quella famiglia di poeti che vorrebbero incontrare le pietre parlanti, l'araba fenice, l'unicorno, perché sanno che in fondo qualcosa di non molto dissimile e di altrettanto fascinoso c'è nella natura. Bisogna avere l'estro di cercarlo, osservarlo, renderselo familiare; è questa familiarità con le dorine e con l'ofiura che diviene la virtú prima della poesia di Orengo e la trasforma in un mobile mondo in miniatura dal penetrante messaggio lirico."
Hotel Angleterre (Einaudi, 2007) il nuovo libro di Nico Orengo: "Che fine ha fatto la penna donata da Goethe a Pushkin in segno di stima e ammirazione, scomparsa dopo la morte del poeta russo? Parte da qui, da un piccolo indizio favoloso, questo imprevedibile viaggio per parole e immagini dentro il mito della Grande Madre Russia. Quella penna diviene 'il capo di una lenza che a tirarla piano piano' finisce per unire San Pietroburgo e Sanremo, la 'città di luce bianca e di morte' e l'immagine leggendaria dei nobili russi spinti dall'onda della rivoluzione sulle spiagge della riviera ligure. L'amore capriccioso e funesto di Pushkin e Natalja, i balli e i tradimenti, la scena tragica del duello, riemergono dalla memoria di una vita di letture insieme al ricordo di una nonna che, in estati odorose e lontane, raccontava come fossero fiabe le stravaganze della zarina e della sua corte nelle ville sul lungomare."
"In quei fiocchi di neve russa è subito Riviera" (da LaStampa)
I libri di Orengo
L'intagliatore di noccioli di pesca (Einaudi, 2004): "Ma la sua vita scorre sempre inappagata, tra comicità e malinconie, in una splendida Liguria che scompare. Attorno a lui un girotondo di storie pubbliche e private, di letture insoddisfatte, di coppie che si formano e si disfano a catena, nell'illusione di cogliere e trattenere qualcosa di importante."
Di viole e liquirizia (Einaudi, 2005): "In questa storia delicata e struggente, fatta di solitudini che s'incontrano e di sapori che vengono da lontano, la penna lieve e felice di Nico Orengo riesce a raccontare le ferite che la vita incide negli animi e nei luoghi, l'eco del passato che rimbalza su un futuro sconosciuto, la difficile arte di non perdersi mai completamente."
sabato 20 ottobre 2007
Wystan Hugh AUDEN: "If equal affection cannot be, let the more loving one be me"
The More Loving One (Homage to Clio)
Looking up at the stars, I know quite well
That, for all they care, I can go to hell,
But on earth indifference is the least
We have to dread from man or beast.
How should we like it were stars to burn
With a passion for us we could not return?
If equal affection cannot be,
Let the more loving one be me.
Admirer as I think I am
Of stars that do not give a damn,
I cannot, now I see them, say
I missed one terribly all day.
Were all stars to disappear or die,
I should learn to look at an empty sky
And feel its total dark sublime,
Though this might take me a little time.
"'Why do you want to write poetry?' If the young man answers: 'I have important things I want to say' then he is not a poet. If he answers: 'I like hanging around words listening to what they say' then maybe he is going to be a poet."
Le opere di Auden
Auden (da Poets.org)
Intervista a Auden (da BBCFour)
"Auden. Nel centenario della nascita" (RaiRadio3)
Auden Society
Looking up at the stars, I know quite well
That, for all they care, I can go to hell,
But on earth indifference is the least
We have to dread from man or beast.
How should we like it were stars to burn
With a passion for us we could not return?
If equal affection cannot be,
Let the more loving one be me.
Admirer as I think I am
Of stars that do not give a damn,
I cannot, now I see them, say
I missed one terribly all day.
Were all stars to disappear or die,
I should learn to look at an empty sky
And feel its total dark sublime,
Though this might take me a little time.
"'Why do you want to write poetry?' If the young man answers: 'I have important things I want to say' then he is not a poet. If he answers: 'I like hanging around words listening to what they say' then maybe he is going to be a poet."
Le opere di Auden
Auden (da Poets.org)
Intervista a Auden (da BBCFour)
"Auden. Nel centenario della nascita" (RaiRadio3)
Auden Society
Angel. La vita, il romanzo
Angel di Elizabeth Taylor (Neri Pozza, 2007)
Angel. La vita, il romanzo il film di Francois Ozon (2007)
"Angel, il film di Ozon" (da Wuz)
Alice SEBOLD: "Nel romanzo ... è presente anche un amore così puro per cui si ama e si odia in uno stesso momento"
"[...] Questa paura dell'esterno forse è oggi più grande di quanto non lo sia mai stata; il nostro modo di vivere, sempre più connesso e allo stesso tempo isolato, facilita in maniera crescente uno scollegamento a livello di interazione e di calore umano. Nel caso specifico dell'America, credo che la paura sia stata alimentata dall'esplosione dei canali di informazione, talmente assetati di contenuti da mandare continuamente in onda notizie di orrendi delitti. A meno che una persona non esca di casa, questa diventa la versione della società in cui vive. [...]" ("Alice Sebold. Intervista" da Almanacco dei libri, La Repubblica, 20/10/2007)
La quasi luna, il nuovo libro di Alice Sebold (e/o, 2007)
I libri di Alice Sebold
Amabili resti (The Lovely Bones) (e/o, 2002): "Dentro la palla di neve sulla scrivania di mio padre c'era un pinguino con una sciarpa a righe bianche e rosse. Quando ero piccola papà mi metteva seduta sulle sue ginocchia e prendeva in mano la palla di neve. La capovolgeva perché la neve si raccogliesse tutta in cima, poi con un colpo secco la ribaltava. E insieme guardavamo la neve che fioccava leggera intorno al pinguino. Il pinguino è tutto solo, pensavo, e mi angustiavo per lui. Lo dicevo a papà e lui rispondeva: 'Non ti preoccupare, Susie, sta da re. E' prigioniero di un mondo perfetto'."
Dal romanzo di Alice Sebold, The Lovely Bones, il film di Peter Jackson (2008)
Lucky (e/o, 2003): "[...] In un certo senso era vero, in un altro era impossibile. Ma è passato del tempo e ora vivo in un mondo in cui queste due verità coesistono. Un mondo in cui l'inferno e la speranza convivono sul palmo della mia mano."
Intervista a Alice Sebold (da Powells)
Intervista a Alice Sebold (da NPR)
"Adventures in Disturbia" (da GuardianUnlimitedObserver)
Venerdì 26 ottobre: "Tutto Roald Dahl"
Venerdì 26 ottobre alle ore 17.15 presso la Biblioteca di Garlasco - Sala Polivalente via Ss. Trinità 6: "Aspettando Halloween ... tutto Roald Dahl!" letture animate tratte dai libri di Roald Dahl - Le streghe, Il dito magico, Sporche bestie - e curate dalla Compagnia teatrale ErbaMil.
L'iniziativa è patrocinata dal Sistema Bibliotecario della Lomellina e rientra nel progetto Biblio.lom - Settimana di promozione della lettura 19/28 ottobre 2007.
I libri di Dahl
Roal Dahl Museum
Intervista a Dahl (BBCFour)
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LIBRI PER RAGAZZI
venerdì 19 ottobre 2007
Youth Without Youth - Un'altra giovinezza
Dal racconto di Mircea Eliade, Youth without Youth il film di Francis Ford Coppola (2007): "Ho imparato molto da Mircea Eliade, semplicemente ripercorrendo le sue orme. Ho sempre pensato che se stai lavorando a un film che affronta temi di cui vorresti sapere di più, il solo fatto di realizzarlo ti garantisce che imparerai qualcosa. E' stato eccitante scoprire in questo racconto di Eliade gli stessi temi che spero ardentemente di comprendere meglio: il tempo, la coscienza e l'aspetto fantastico della realtà. Per me è stato come ritornare alle ambizioni giovanili sul fare cinema che avevo da studente."
"Un'altra giovinezza" (da Wuz)
"Francis Ford Coppola, a Kid to Watch" (da NYTimesMovies)
Mircea Eliade, Youth Without Youth (da UChicago)
I libri di Mircea Eliade
Claudio MAGRIS: "Viaggiare, come raccontare, come vivere, è tralasciare. Un mero caso porta a una riva e perde un'altra"
Microcosmi (Garzanti, 1997)
La mostra (Garzanti, 2001)
Intervista a Magris (da RaiNews24)
"Table-ronde Essais.
Spéciale Claudio Magris (da RadioFranceCulture)
Claudio MAGRIS alla rassegna letteraria Il viaggio e il miraggio, VIGEVANO (PV), venerdì 19 ottobre alle ore 18 e alle ore 21, Teatro Cagnoni.
DEAGLIO, La banalità del bene: "Lei, che cosa avrebbe fatto al mio posto?"
La banalità del bene. Storia di Giorgio Perlasca di Enrico Deaglio (Feltrinelli, 1991): "Una storia vera, appassionante come un romanzo di avventure: l'incredibile vicenda del commerciante padovano Giorgio Perlasca (1910- 1992) che, nell'inverno 1944, a Budapest, riuscì a salvare dallo sterminio migliaia di ebrei, spacciandosi per il console spagnolo. Era stato un fascista entusiasta e aveva combattuto in Spagna come volontario per Franco. L'8 settembre 1943 lo trovò lontano da casa, ricercato dalle SS. Avrebbe potuto mettersi in salvo, decise di rischiare la vita. Dal suo 'Diario', che costituisce uno dei capitoli del libro, emerge l'azione straordinaria di un uomo solo, aiutato da uno sparuto gruppo di persone, che sforna documenti falsi, organizza e difende otto 'case rifugio', trova cibo, inganna nazisti tedeschi e ungheresi. Un organizzatore geniale e un magnifico impostore. Poi, il ritorno a casa e un silenzio durato quasi mezzo secolo, fino alla sua scoperta, merito di un gruppo di donne, ebree ungheresi, ragazzine all'epoca della guerra, che gli devono la vita. E' stato onorato come eroe e 'uomo giusto' in Ungheria, Israele, Stati Uniti, Spagna, e infine, grazie a questo libro, anche in Italia."
Fondazione Giorgio Perlasca
Perlasca tra 'i Giusti delle nazioni': "I Giusti, secondo quanto messo in rilievo dal museo dell’Olocausto di Gerusalemme (Yad Vashem), sono quegli uomini che hanno saputo individuare il male e hanno rischiato la loro vita per salvare delle altre vite minacciate da un progetto totalizzante di tipo politico, sociale o religioso.
A ciascuno di questi uomini lo Yad Vashem ha dedicato un albero nel 'Giardino dei Giusti delle Nazioni. Uno di questi porta il nome di Giorgio Perlasca."
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Andrea CAMILLERI: "Voi non sapete quello che state facendo"
Voi non sapete. Gli amici, i nemici, la mafia, il mondo dei pizzini di Bernardo Provenzano (Mondadori, 2007): "'Voi non sapete quello che state facendo': è così che Bernardo Provenzano ha accolto le forze dell'ordine al momento dell'arresto. Il segno di un ordine costruito con sotterranea implacabilità. E i 'pizzini', con i loro codici e sottocodici, con il tono ora criptico, ora oracolare, ora dimesso, sono l'arcaico sistema che regola una modernissima ragnatela. Nel rigoglio della sua produzione narrativa quasi mai, per esplicita scelta, Camilleri ha toccato il tema della mafia. Ma quando i pizzini di Provenzano sono stati resi pubblici è stato subito chiaro che costituivano per lui un'opportunità di riflessione imperdibile: linguisticamente anomali, antropologicamente emblematici per la concezione della religione, della famiglia, delle gerarchie dei rapporti tra le persone, sembravano fatti apposta per entrare nell'universo letterario dello scrittore. Questo libro è un dizionario che, voce per voce, svela l'alfabeto con cui il capo dei capi ha parlato alla sua organizzazione per mostrare come, sotto la superficie di parole apparentemente comuni, può celarsi la feroce banalità del male. E che i primi anticorpi che una società civile deve sviluppare contro la vischiosità mafiosa sono quelli di un linguaggio limpido, onesto e condiviso. Un libro in cui il gusto per la battuta e per il paradosso non nascondono un diffuso senso di allarme. E anche questa è una nuova nota nello stile di Camilleri: nessuna catarsi è possibile, il lettore resta inchiodato alla grottesca efferatezza del mondo."
I libri di Camilleri
"Anche gli investigatori invecchiano" (da ItalicaRai)
Elisabetta I: "I may not be a lion, but I am a lion's cub, and I have a lion's heart"
Elisabetta I di Carolly Erickson (Mondadori, 2000): "La storia della regina che, coniugando, spregiudicatezza politica e pugno di ferro, riuscì a fare del proprio paese il padrone assoluto dei mari nel Cinquecento. Le intime passioni di una donna indecifrabile, capace di tenerezze e gesti di sfida, innamoramenti assoluti e solenni ingiurie. Le vicende di una regina dai mille volti: sovrana ferrea, donna sola, scomunicata dal Papa, protettrice dei pirati."
Elisabetta d'Inghilterra di Gina Dogliotti Frati (ECIG, 1992)
Elizabeth
TudorHistory
Elisabetta I
Elizabeth, il film di Shekhar Kapur (1998)
Elizabeth. The golden age, il film di Shekhar Kapur (2007)
mercoledì 17 ottobre 2007
Hannah ARENDT: "Era come se ... ricapitolasse ... la lezione della spaventosa, indicibile e inimmaginabile banalità del male"
Hannah Arendt. La vita, le parole di Julia Kristeva (Donzelli, 2005): "[...] Hannah Arendt è a modo suo, forse, l'unica filosofa del XX secolo a realizzare questa filosofia della vita in quanto filosofia specificamente politica, vissuta con il suo 'essere riuscita bene' come donna e come ebrea. La sua opera di politica ne è la prova, così come la meditazione sulla vita raccontata, o sul racconto indispensabile alla vita, al tempo stesso sua condizione e suo doppio: poiché (la Arendt, con Aristotele, ne è persuasa), esiste solo la vita politica, e poiché (la Arendt ne è convinta con Agostino) non esiste vita (bios) che nella rinascita narrativa. [...]"
Libri su Hannah Arendt
Libri di Hannah Arendt
La banalità del male (Feltrinelli, 2001): "Otto Adolf Eichmann, catturato in un sobborgo di Buenos Aires la sera dell'11 maggio 1960, trasportato in Israele nove giorni dopo, in aereo e tradotto dinanzi al Tribunale distrettuale di Gerusalemme l'11 aprile 1961, doveva rispondere di quindici imputazioni, avendo commesso, 'in concorso con altri', crimini contro il popolo ebraico, crimini contro l'umanità e crimini di guerra sotto il regime nazista, in particolare durante la seconda guerra mondiale. Hannah Arendt va a Gerusalemme come inviata del New Yorker. Assiste al dibattimento in aula e negli articoli scritti per il giornale sviscera i problemi morali, politici e giuridici che stanno dietro al 'caso Eichmann'. Ne nasce un libro scomodo: pone le domande che non avremmo mai voluto porci, dà risposte che non hanno la rassicurante certezza di un facile manicheismo. Il Male che Eichmann incarna appare alla Arendt 'banale', e perciò tanto più terribile, perché i suoi servitori più o meno consapevoli non sono che piccoli, grigi burocrati. I 'macellai' di questo secolo non hanno la 'grandezza' dei demoni: sono dei tecnici, si somigliano e ci somigliano. Un'opera che è ormai un classico della riflessione sull'orrore del XX secolo, pubblicata nel 1964 e giunta alla dodicesima edizione. Assistendo a quel discusso dibattimento, la Arendt scopre la 'terrificante normalità umana' del secolo delle Ideologie Organizzate. Il Male le appare banale e proprio per questo ancora più terribile: perché i suoi servitori, più o meno consapevoli non sono poi così diversi dal nostro vicino di casa."
Rahel Varnhagen. Storia di una donna ebrea (Net, 2004): "Una donna ebrea del XX secolo che si confronta con una donna ebrea dell'età napoleonica, e ne restituisce la voce e i pensieri attraverso una fitta rete di citazioni tratte dalle lettere. Nell'unica opera biografica scritta dalla Arendt, i temi cruciali dell'identità ebraica e del rapporto ambiguo con il concetto di 'assimilazione' rivivono nella narrazione della vita quotidiana di Rahel, del suo conflitto tra ricerca di una patria d'elezione e rivendicazione delle proprie origini."
Hannah Arendt
The Hannah Arendt papers at the Library of Congress
Tracy CHEVALIER: "I have always loved Vermeer's paintings"
La ragazza con l'orecchino di perla (Girl with a Pearl Earring) (Neri Pozza, 2000): "I was lying in bed one morning, worrying about what I was going to write next (writers are always worrying about that). A poster of the Vermeer painting Girl With a Pearl Earring hung in my bedroom, as it had done since I was 19 and first discovered the painting. I lay there idly contemplating the girl's face, and thought suddenly, 'I wonder what Vermeer did to her to make her look like that. Now there’s a story worth writing'. Within three days I had the whole story worked out. It was effortless; I could see all the drama and conflict in the look on her face. Vermeer had done my work for me".
Il film di Peter Webber (2003)
I libri di Tracy Chevalier
Intervista a Tracy Chevalier
"Le storie di Tracy Chevalier" (da RaiLibro)
Intervista a T. Chevalier (da BBC)
"In the Forests of the Night" (da GuardianUnlimitedBooks)
"Love Among the Ruins" (da WashingtonPostBooks)
The Nanny Diaries - Diario di una tata
Il diario di una tata (The Nanny Diaries) (Rizzoli, 2002) di Emma McLaughlin e Nicola Kraus: "Manhattan, Park Avenue, la zona più lussuosa di New York. Ci sono un padre, una madre e il piccolo Grayer - quattro anni - e c'è nanny, la tata. Vale a dire un'eroina tragicomica, votata a un esilarante martirio, che per uno stipendio irrilevante e con una notevole disponibilità al masochismo dovrà occuparsi di tutte le incombenze che la gestione di un appartamento della high society newyorkese comporta. Con uno stile ironico e al contempo sferzante e corrosivo, Emma McLaughlin e Nicola Kraus - entrambe ex baby-sitter - hanno scritto la satira tagliente di una certa società contemporanea nordamericana, tanto avvitata sui propri privilegi da non rendersi più conto di quello che la circonda. Un romanzo che con il sorriso sulle labbra mette in scena la commedia dei legami familiari nel nostro presente".
Diario di una tata, il film di Berman/Pulcini (2007)
"The Nanny Diaries: A Nice Surprise" (da Time)
"The Nanny Diaries" (da GuardianUnlimitedArts)
lunedì 15 ottobre 2007
Marta MORAZZONI: "C'è ancora tempo per le tante cose che non so"
I libri di Marta Morazzoni
Un incontro inatteso per il consigliere Goethe (Longanesi, 2005): "[...] Le cose andarono così. Per caso, naturalmente, ma non andiamo a cercare il pelo nell'uovo del caso, del resto una ragione c'è sempre, basta scovarla dalla sua latenza. Dunque, due carrozze partirono quasi nello stesso momento: una dal passo del Bernina verso sud e una da Tirano verso nord; la stagione non era eccellente e la neve sulla strada rendeva complessa sia la salita sia la discesa; anzi, a ben guardare, non si saprebbe dire a quale delle due vetture toccasse la maggior fatica. Di una, quella che scendeva dal Bernina, sappiamo che portava un carico di un certo peso, un'eccellenza seduta e avvolta in una coperta di pelliccia di montone. L'altra portava un uomo assai qualunque, uno che qualche tempo prima aveva per altro goduto di un'aura di fama passeggera. [...]" (Ascolta da Fahrenheit)
Il caso Courrier (Longanesi, 1997), Premio Campiello 1997.
La città del desiderio, Amsterdam (Guanda, 2006): "[...] La Amsterdam della mia prima volta era sostanzialmente il contenitore di pochi dei pochi quadri del pittore più grande del mondo; anzi del pittore di quel piccolo pezzo di muro giallo che è la cosa più bella che sia mai stata dipinta. L'esagerazione è di Proust, ho le spalle coperte! E in effetti devo Amsterdam, e forse l'Olanda intera, proprio a lui, a Marcel Proust, perché la mia curiosità nacque dalla Ricerca del tempo perduto: dentro lì, dopo le pagine dedicate a Vittore Carpaccio che aveva fatto da ispiratore alle stoffe del signor Fortuny, sarto in Venezia, dopo le chiacchiere intorno alla somiglianza tra il Maometto II di Gentile Bellini e l'enigmatico ebreo Block, dopo la Carità di Giotto agli Scrovegni nelle vesti della sguattera maltrattata da Francoise, a un certo punto comparve anche il nome di questo allora per me sconosciuto Jan Vermeer, il pittore di quel piccolo pezzo di muro giallo, appunto il frammento di quadro più bello del mondo: la Veduta di Delft, di fronte a cui, in una sala del Mauritshuis, sta la Ragazza col turbante, che non avrei mai detto dovesse avere tanto peso nella mia vita. [...]" (Ascolta da Fahrenheit)
Una lezione di stile (Longanesi, 2002)
Intervista a Marta Morazzoni (da InfiniteStorie)
MARTA MORAZZONI alla rassegna letteraria Il viaggio e il miraggio , VIGEVANO (PV) domenica 21 ottobre, ore 15.30.
Hélène Grimaud: "La lettura mi permetteva di trovare il sublime in ogni cosa: le emozioni onnipotenti, il pulsare della passione"
"Mi piace pensare che un artista sia qualcuno chiamato a rendere una testimonianza del potere incredibile della bellezza, che davvero riesce a cambiare il mondo."
Hélène Grimaud
Discografia (da Wuz)
Lezioni private (Lecons particulières) (Bollati Boringhieri, 2007)
Variazioni selvagge (Variations sauvages)(Bollati Boringhieri, 2006)
"Selvaggia Hélène" (da DWeb LaRepubblica)
Amartya SEN: "Lo sviluppo è libertà. Perché non c'è crescita senza democrazia"
La povertà genera violenza? (Il Sole 24Ore, 2007): "[...] La miseria e la povertà non provocano immediatamente la violenza, ma sarebbe sbagliato pensare che non esista un nesso tra povertà, da una parte, e violenza, dall'altra. La memoria dei torti inflitti dalle potenze occidentali in Medio Oriente è ancora persistente e contribuisce alla capacità di reclutamento dei terroristi in cerca di volontari per azioni violente. In futuro, la scarsa attenzione dedicata all'attuale situazione sociale in Africa potrebbe, nel lungo periodo, avere gli stessi effetti sulla pace mondiale. In conclusione si può affermare che il nesso tra povertà e violenza non si può considerare né automatico, né immediato, né incondizionato, ma si deve riconoscere l'esistenza di una relazione profonda che merita di essere seriamente approfondita. E' necessario che l'analisi di questo nesso venga condotta nell'ambito di un contesto più ampio. Il che, per il sociologo, non dovrebbe suonare come una novità [...]"
I libri di Amartya Sen, Nobel Economia 1998 "for his contributions to welfare economics"
Etica ed economia (Laterza, 2006)
Lo sviluppo è libertà (Mondadori, 2001)
Amartya Sen (da RaiEducational)
Intervista a Sen (EMSFRai)
"Food For Thought" (da GuardianUnlimited)
Amartya Sen (da NYBooks)
Gillo DORFLES: "La necessità dell'arte c'è oggi come sempre"
"Nei giovani mi preoccupa soprattutto la mancanza di vera partecipazione e di entusiasmo per il proprio lavoro e per il futuro. Considero uno dei loro vizi peggiori il conformismo. Cosa veramente dannosa, nei comportamenti, ma anche verso l'arte"
I libri di Dorfles
Lacerti della memoria. Taccuini intermittenti (Compositori, 2007): "Dorfles ha attraversato tutta la cultura del Novecento come protagonista, ma anche come osservatore acuto e originale: dagli anni Trenta a oggi ha dialogato a tu per tu con i protagonisti dell'arte e della cultura. I diari di viaggio, vere e proprie istantanee di persone e di luoghi, rappresentano un documento straordinario, unico per la sua autenticità e per la sua contemporaneità. Questi taccuini raccolgono impressioni che sono anche idee e anticipazioni di fenomeni culturali e politico-sociali che solo ora siamo in grado di comprendere. Un affresco assolutamente inedito che spazia dall'Europa alle Americhe in un arco di tempo che va dagli anni Trenta agli anni Settanta."
Ascolta (da RadioRai3)
Dorfles e dintorni (Archinto, 2005)
Wuz intervista Dorfles
Dorfles (da RaiEducationl)
Conversazione con Dorfles (da TempoFermo)
sabato 13 ottobre 2007
VENERDI' 19 ottobre: Il piccione di Patrick Suskind
Venerdì 19 ottobre alle ore 21.15 presso la Biblioteca di Garlasco - Sala Polivalente via Ss. Trinità 6: Il piccione, monologo a cura di Francesco Mastrandrea, liberamente ispirato all'omonimo romanzo di Patrick Suskind.
L'iniziativa è patrocinata dal Sistema Bibliotecario della Lomellina e rientra nel progetto Biblio.lom - Settimana di promozione della lettura 19/28 ottobre 2007.
I libri di Suskind
Il profumo (Longanesi, 1985)
Dal romanzo di Suskind, Il profumo. Storia di un assassino il film di Tom Tykwer (2006)
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