mercoledì 27 ottobre 2010

L'amore in cento oggetti


"I secoli passano, eppure finiamo sempre lì. Montagne di poemi, romanzi, canzoni, film e una sola ossessione: La verità, vi prego, sull'amore. Come misteriosamente nasce, ma, ancor più, perché muore: quest'esperienza così unica eppure universale pone una sfida continua alla creatività artistica e letteraria, dall'esplosione dei Frammenti di un discorso amoroso di Roland Barthes all' artista Sophie Calle, autrice di uno straordinario happening letterario multimediale in cui una sola, insopportabile lettera d'addio del suo amante si dilata nella lettura di decine di attrici e riverbera all'infinito nell'interpretazione di avvocati e criminologi, rabbini e latinisti, danzatrici e cartomanti. Poi, dopo che tutte le parole (e i sentimenti) sono state scomposte, sviscerate, scarnificate, non restano che gli oggetti. Allora, ultima erede delle indimenticabili stanze ingombre di La vita: istruzioni per l'uso di Perec, Leanne Shapton, scrittrice, editrice, illustratrice e graphic designer appassionata della pulizia di linee fine anni Cinquanta, lancia l'ultima, squisita provocazione: illustrare la parabola di un amore finito male nella forma asettica del catalogo. Un catalogo vero e proprio, dal design raffinato. In copertina, una coppia di leziosi barboncini in ceramica evoca amori gozzaniani, invece - prima sorpresa - la relazione si consuma tra il 2002 e il 2006. All'interno, 325 lotti, oggetti d'uso quotidiano - accuratamente descritti, fotografati in bianco e nero, e disposti in ordine diacronico - di una (immaginaria) coppia qualunque che alla fine della storia consegna tutti i resti di un amore consumato alla (immaginaria) casa d'aste Strachan & Quinn per metterli all'incanto a New York il giorno di San Valentino del 2009: ecco Importanti oggetti personali e memorabilia dalla collezione di Lenore Doolan e Harold Morris, compresi libri, abiti e gioielli, in uscita per Rizzoli (l'autrice sarà il 5 novembre a Torino ad Artissima). L'eterea Lenore, nemmeno trent'anni, meticolosa e abitudinaria curatrice di una rubrica di cucina per il New York Times, incontra a una festa (il primo sguardo complice nell'istantanea al lotto 1005) il quasi quarantenne Harold, fotoreporter giramondo e seducente Peter Pan, e rimane la sua "Buttertart" per quattro anni. Il gioco della seduzione in dieci cartoline. Le incompatibilità caratteriali nei libri: i classici di lui, i manuali di self help per la coppia di lei. Le stagioni trascorrono nelle scarpe consumate, nei capi di guardaroba, dalla pelliccia d'astrakan ai cappelli estivi. Dopo poche pagine precipiti in un giallo di Truffaut. Mi sorprendo a studiare morbosamente il contenuto del frigo e delle pochette da viaggio, ritorno sui pochi frammenti di lettere ed email che accendono di vita vissuta le fredde didascalie tecniche, cerco su YouTube le canzoni masterizzate in un cd, col sottile, eccitante senso di colpa di chi fruga di nascosto nei cassetti a casa di estranei. Si respira una sottile vena polemica verso la privacy in piazza dell'era di Facebook e la Shapton, maestra d'ironia, strizza l'occhio: lotto n. 1045, una copia del romanzo The Voyeur.
L'idea di narrare un amore attraverso gli oggetti che l'hanno accompagnato non è inedita. L'ha interpretata magistralmente lo sceneggiatore Charlie Kaufman nel film di Gondry Eternal sunshine of a spotless mind (orribilmente tradotto in Se mi lasci ti cancello): la ditta Lacuna inc, specializzata nella rimozione di memorie dolorose, si serve di sacchi pieni di ogni genere di cianfrusaglie per mappare nella mente dei propri clienti tutti i ricordi legati all'amato bene.
Se dovete elaborare il lutto di una storia finita male, oggi potete consegnare i vostri "importanti oggetti personali" al "Museum of Broken Relationships" di Zagabria, nato nel 2006 dall'intuizione di due artisti che si erano appena lasciati. Eppure, dentro l'opera della Shapton c'è qualcosa di più. Colto e raffinato nell' estetica, nella costruzione, nella foresta di sottotesti, questo bizzarro oggetto paraletterario smuove sentimenti contraddittori. Oscillo tra straniamento e commozione: è il fondo del cinismo o l'apice della poesia? L'idea dell'asta è in sé devastante. Tutto in piazza, tutto ha un prezzo, è la morte dell'amore liquido nell' epoca del feticismo delle merci. Nell'emozione di ritrovare le tue proprie idiosincrasie, come ti senti banale! Tutti presi a pensare di essere i nuovi Adamo ed Eva, ma è sempre la solita storia. Eppure, quanta poesia. E quanta filosofia: sulla scorta di Remo Bodei (La vita delle cose) torno a riflettere su come le cose siano cariche di affetti, intenzioni, siano portatrici di un mondo. Ogni oggetto è pensato, intimo, reale. Ogni amore trova gesti unici e si merita l' attenzione delle memorabilia di Bogey e Bacall o Liz Taylor e Richard Burton. Questo catalogo funge da benefico antidoto all'invasione dei lucchetti di Moccia. Dove sta, dunque, la verità? L'ambiguità: ecco cos'ha di tanto conturbante, questo innocuo, castigato catalogo di gusto retrò. È percorso da due anime irriducibili, gemelle e contrapposte - come lo sono le versioni dei fatti che racconterebbero le due metà di ogni coppia scoppiata, come le liste di pro e contro che Lenore dissemina su foglietti strappati, tracce di una navigazione tempestosa tra Scilla-Scettica e Cariddi-Romantica. Importanti oggetti personali contiene due visioni del mondo e dell'amore che ci portiamo dentro noi tutti che cerchiamo di vivere e amare nella giungla del XXI secolo, dove il bisogno di romanticismo lotta a coltello col cinismo precoce. Nell'orgia di messaggi contraddittori con cui sociologi, psicologi e narratori cercano di placare la nostra ansia, restano - granitiche, ottuse, involontariamente poetiche - solo le cose, a cui ancorare l'angosciosa fugacità e l'irriducibile ambiguità dei sentimenti. Le cose che con la loro silenziosa e ostinata presenza ci costringono a scandagliare quel gomitolo di sentimenti contraddittori che sempre accompagna l'inizio, il dipanarsi e la fine di ogni unica banale antica sempre nuova storia d'amore. L'ultimo lotto offre ironicamente una manciata di quadrifogli secchi mezzi sbriciolati. La rottura, s'intuisce da frammenti di note d'agenda ... no, non voglio rovinarvi la caccia al tesoro. Sfogliatelo, immergetevi, svolgete i vostri Esercizi di stile (le variazioni di Queneau fanno capolino al lotto n. 1010). Usatelo per monitorare la vostra temperatura emotiva. Lasciatelo casualmente sul tavolino del salotto per studiare la reazione dei vostri visitatori. "L'amore manda avanti il mondo o è un'assurdità?": a pochi oggetti dalla (inevitabile?) catastrofe, al lotto 1272, la prima edizione (1937) di Some poems di W. H. Auden rinnova l'interrogativo: «Assomiglia a una coppia di pigiami / o al salame dove non c' è da bere? / ... La verità, vi prego, sull' amore». " (da Benedetta Tobagi, L'amore in cento oggetti, "La Repubblica", 27/10/'10)

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