domenica 27 gennaio 2008

Dodici giorni al mare di Cesare Pavese


"Erano i giorni del ritrovamento del cadavere di Giacomo Matteotti, si consumava l'estate del 1922 che di lì a poco, in ottobre, sarebbe culminata nella marcia su Roma. Ma per il giovane Cesare Pavese, che a settembre avrebbe compiuto quattordici anni, fu davvero una bella estate. Insieme a un gruppo di compagni, il 12 agosto partì dalla stazione ferroviaria di Torino per raggiungere Celle Ligure e trascorrere nel borgo rivierasco poco meno di due settimane in un campo scout. La vacanza segnò l'incontro del futuro scrittore con il mare e con il porto di Genova. Quel mare e quei bastimenti battenti bandiere di tutto il mondo che, in virtù della lettura delle storie di Salgari, avevano riempito i sogni di un ragazzo che avrebbe poi tradotto Moby Dick di Herman Melville e avrebbe scritto la poesia I mari del sud. Come è regola per tutti gli scout, anche Pavese dovette compilare un diario della 'avventura' in Liguria. E lui si attenne all'obbligo, aggiungendovi cartoline, disegni e persino una lista delle navi all'ancora nel bacino di Lanterna.

Il quaderno venne conservato. Dopo la sua morte, avvenuta il 27 agosto del 1950, finì alla famiglia che in seguito lo consegnò al Centro Pavese e Guido Gozzano dell'università torinese. E tra quelle carte lo ha trovato tempo fa Mariarosa Masoero, tra le maggiori studiose pavesiane, erede del magistero di Marziano Guglielminetti. Grazie a Fabrizio Calzia, un giornalista e scrittore genovese che ha fondato la casa editrice Galata e che era venuto a conoscenza dell'inedito dell'autore de Il diavolo sulle colline, ora il taccuino di Celle è diventato il piccolo e prezioso libro Dodici giorni al mare. Sarà in libreria in settimana, con un'ampia introduzione della professoressa Masoero. Per riuscire a pubblicarlo Calzia ha dovuto attendere a lungo, e soprattutto ottenere il benestare degli eredi dello scrittore e dell'Einaudi, che da sempre ha l'esclusiva per la pubblicazione delle sue opere. E' stimolante, ricco di spunti e per certi versi illuminante, il diario ritrovato dello scrittore da cucciolo. Intanto perché dimostra come l'adolescente Cesare fin da allora fosse consapevole di avere in destino la letteratura, dato che a un certo punto, nello stendere le note da Celle, si rivolge già a un ipotetico lettore: 'Non starò a descrivere il mio quarto di guardia, lo lascio immaginare al lettore'. E in secondo luogo, spiega Mariarosa Masoero, ha un valore in quanto si possono cogliere i sintomi aurorali della sua 'passione marinara'. Sarebbe maturata ai tempi della traduzione del capolavoro di Melville, però affondava 'le sue radici nei ricordi d'infanzia, nelle letture salgariane ('Oh da quando ho giocato ai pirati malesi / quanto tempo è trascorso'), nei racconti del cugino Silvio e degli amici, nelle fantasie adolescenziali e forse, perché no, in quel lontano, magico, incontro col mare vissuto a Celle Ligure e a Genova, tra una ventina di compagni festosi, lontano da casa e dai luoghi a lui più famigliari, Torino e le Langhe'. La stessa Genova, rammenta Masoero, ritornerà nei racconti e nei romanzi. In modo significativo sarà presente ne La luna e i falò, il libro estremo, l'ultimo, che Pavese scrisse. Il protagonista Anguilla "lì sarà 'soldato', si innamorerà di 'una ragazza che somigliava a Silvia', girerà 'carugi' e 'cantieri', s'imbarcherà per l'America e lì ritornerà, per lavorare e vivere 'in viale Corsica'. Da lì si allontanerà per un momentaneo ritorno ai luoghi dell'infanzia e della prima giovinezza", le Langhe, dove racconterà a Cinto, un ragazzo sciancato, che 'anche il mare è venuto con le righe delle correnti, e che da bambino guardando le nuvole e la strada delle stelle, senza saperlo aveva già cominciato i suoi viaggi'. Un viaggio vagheggiato ma impossibile, che aveva iniziato nell'agosto del 1922. Osservando 'mille fulguri celesti' e una spiaggia 'con l'azzurro carico tutto solcato da fini triangoli bianchi'." (da Massimo Novelli, Cesare Pavese, ritratto dello scrittore cucciolo, "La Repubblica", 27/01/'08)
Il volume sarà presentato a Genova lunedì 28 gennaio alle 18 a Palazzo Ducale, nell'ambito della manifestazione GenovaInedita.
La luna e i falò (anteprima da GoogleBooks)

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