"Negli scritti di Hirsi troverete notizie interessanti, riflessioni sociologiche, discussioni delle tesi diverse sulle ragioni dell'arretratezza scientifica e culturale e della frustrazione psicologica nell'islam moderno. Ma la forza maggiore di questi scritti sta nella compenetrazione così intima fra le vicende personali di Hirsi e le sue posizioni politiche e culturali. L'infibulazione procurata dalla nonna, le botte e lo scandalo della madre, l'abbandono del padre e il matrimonio imposto, la fuga dalla Somalia al Kenya all'Arabia Saudita e infine ai Paesi Bassi, la sorella libera e intrepida, poi travolta dal senso di colpa e dalla conversione ortodossa, infine suicida - Hirsi non fa della sua giovane vita la premessa alla sua attività politica e sociologica: le fa coincidere, con una schiettezza e una sicurezza che incutono soggezione. Si tratta delle cose che le sono successe. Chiede di stare con lei o no. E' come se lo chiedesse a ciascuno di noi, come persona." (A. Sofri, Introduzione a Non sottomessa)
Infedele (Infidel) (Rizzoli, 2007)
Non sottomessa. Contro la segregazione nella società islamica (Einaudi, 2005): "[...] Io voglio sondare altre fonti di conoscenza, di morale e di immaginazione, oltre al Corano e alle tradizioni tramandate dal Profeta. Il fatto che l'Islam non abbia prodotto Spinoza, Voltaire, John Stuart Mill, Kant e Bertrand Russell non significa che i musulmani non possano utilizzare le opere di questi pensatori. La lettura dei filosofi occidentali invece viene considerata un atto di infedeltà nel confronti del Profeta Maometto e del messaggio di Allah. Questo è un grave errore. [...]"
Submission il film di Theo Van Gogh (2004)
"True Unbeliever" (da WashingtonPostBooks)
RadioAlt intervista Ayaan Hirsi Ali
"Assassinio ad Amsterdam" (da RaiLibro)
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