venerdì 19 agosto 2011

Amazon edizioni


"Quando riscriveranno la storia dei libri, e gli dovranno trovare un posto tra i papiri egiziani e Giovanni Gutenberg, Jeff Bezos da Albuquerque, New Mexico, dovrà pure spiegare com'è che si è presentato con quel titolo non proprio da grandi occasioni: Cuoco in quattro ore. Eppure proprio così, The 4 Hour Chef, si chiama il libro che rivoluzionerà il mercato editoriale. E con cui Bezos, il patron di Amazon, l'uomo che ha inventato Kindle, il lettore elettronico che ha lanciato il fenomeno ebook, trasformerà adesso la libreria più grande del mondo - la sua - in veroe proprio editore di libri: anche di carta.
Il Cuoco apparirà solo nella primavera dell'anno prossimo. Ma già fa mettere le mani nei capelli a Victoria Barnsley, l'amministratrice delegata di Harper Collins, il colosso dell'editoria, che alla Bbc confessa che la discesa in campo «è ovviamente un motivo di preoccupazione». Perché, come insegnava Marshall McLuhan, è sempre il mezzo che fa il messaggio. E il messaggio chiaro e forte è che tra autore e lettore non c'è più bisogno dell'intermediazione secolare di quel terzo incomodo chiamato editore. Passeremo direttamente dal manoscritto - si fa per dire: ormai anche gli eremiti scrivono al computer o sull'iPad - al libro - o meglio, anche qui, all'ebook. Capite perché la Victoria trema per la sconfitta? L'arrivo di Amazon Publishing era temuto da tempo. E il colosso di Seattle aveva annunciato la mossa nel maggio scorso. Reclutando a capo di un pugno di intraprendenti e tecnologissimi editor quel Laurence Kirshbaum che s'è fatto invece un fior di nome lavorando per quarant'anni tra libri ancora polverosi - ma autori sempre un passo avanti. Bestseller come David Baldacci, Nicholas Sparks, Scott Turow. E outsider del pensiero come Malcom Gladwell: il reporter-filosofo del New Yorker che ha coniato il concetto di Punto critico, I grandi effetti dei piccoli cambiamenti, è il sottotitolo del libro più famoso di Gladwell (Rizzoli). E il piccolo Cuoco che l'editor Kirshbaum ha scelto per lanciare le edizioni Amazon è già pronto a fare il gran botto del cambiamento. Il libro è il terzo nella serie delle "quattro ore" che hanno trasformato in idolo il suo autore: Timothy Ferriss. Un vero e proprio big di quella categoria che negli Usa è catalogata come "self help". Il suo più grande successo è stato tradotto anche in Italia (Cairo): 4 ore alla settimana: ricchi e felici lavorando dieci volte meno. Che dire? Ferriss sa benissimo di non essere Dostoevskij ma non si sente certo né umiliato né offeso per essere stato scelto per il lancio di Amazon. Al New York Times ha confessato di «non sentire nessun tipo di perdita, tantomeno finanziaria» nell'aver abbandonato l'editore tradizionale, Crown, una divisione del gigante Random House. Anzi.
«Non è solo questione di scegliere con chi editore stare» spiega questo 34enne campione anche delle nuove tecnologie, con 270mila seguiti su Twitter e più di 100mila su Facebook. «La questione è: verso che tipo di editoria mi voglio orientare? I mie lettori stanno migrando irresistibilmente verso il digitale. E per me è perfettamente logico lavorare con Amazon per cercare di ridefinire il campo».
Proprio questa è la scommessa: ma c'è da giurare che stavolta, per ridefinirlo, non basteranno le fatidiche "quattro ore" dei suoi manuali di successo. Sono anni che Amazon studia il mestiere di editore. E gli esperti sono divisi sul significato che la sua svolta potrà dare. L'agente Richard Curtis rigetta le paure: «Non sono così convinto che sia la fine del mondo» dice ancora al New York Times. «Editori convenzionali continuano a fare affari in maniera convenzionale. Ecco perché prevedo per un lungo periodo un mix tra i due approcci: digitale e tradizionale».
Già: ma dopo? Amazon editore vuole dire che Jeff Bezos pubblicherà i suoi libri anche su carta. Ma c'è di più. «Trasformandosi in editore, Amazon si trasforma da venditore e distributore di contenuti in produttore» ci spiega Ken Auletta, l'autore di Effetto Google. «In fondo è proprio quello che ora Google ha fatto acquistando Motorola: così come il gigante di Mountain View entrerà in competizione con i produttori di telefonini che utilizzano il suo software, così Amazon entrerà ora in competizione con gli editori di cui vende i libri». Non è un caso che i vecchi librai, in testa Barnes & Noble, la più grande catena americana che con il lettore Nook ha lanciato la sfida a Kindle, abbiano già annunciato il boicottaggio di Amazon editore. Ma ovviamente del Cuoco usciranno anche la versione ebook e audiobook. E potrà rinunciare a venderlo la libreria virtuale di Nook? Potrà rinunciare a vederlo l'iBook store in cui Apple vende i libri per i suoi iPad? Bezos, che lanciò Amazon nel '94 come una grande libreria web, vendendo online i libri di carta, giura che è solo questione di tempo: il libro fisico scomparirà. «Se fosse vivo oggi» ha detto «anche Gutenberg riconoscerebbe che ha fatto il suo tempo: e ci lavorerebbe su». Sarà. Ma tutta la strategia di Amazon è un castello di carte e tecnologia, vecchio e nuovo. E gli ebook saranno anche il futuro: ma per adesso siamo a meno di un quarto del mercato globale. Insomma c'è ancora tempo, e spazio, per fare soldi su soldi su soldi vendendo e spedendo in tutto il mondo i vecchi libri di carta: tanto più se fatti in casa. E quando saranno tutti virtuali, chi si ricorderà più che una volta c'erano gli editori?" (da Angelo Aquaro, Amazon edizioni, "La Republica", 18/08/'11)

Amazon Set to Publish Pop Author (New York Times)

Amazon's publishing arm signs up Timothy Ferriss (The Guardian)

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