sabato 14 maggio 2011

BEIC, l'ora della scelta


"In questi giorni il Progetto architettonico esecutivo della Biblioteca Europea di Milano (Beic) ha ottenuto la validazione prevista dalla legge. Il Politecnico di Milano ne ha verificato ogni aspetto tecnico. Analogo parere positivo era stato già espresso dal Consiglio superiore dei lavori pubblici. Dopo anni di lavoro, il progetto è finalmente pronto, «cantierabile», nell'area dello Scalo Porta Vittoria, concessa dal Comune proprio per la Beic. I fondi stanziati dal Parlamento negli anni 2000-2005 per il Progetto architettonico e per la costituzione del primo nucleo del patrimonio librario e digitale sono stati utilmente impiegati e impegnati. La Beic digitale è in fase avanzata di realizzazione e andrà in rete entro il 2011. Neppure un euro è stato sottratto alle biblioteche esistenti, perché i fondi sono stati stanziati su capitoli che altrimenti sarebbero andati ad altre opere pubbliche.
Ma per la costruzione dell'edificio lo stanziamento ad oggi ancora non c'è. Eppure i ministri dei Beni culturali e delle Infrastrutture hanno ripetutamente dichiarato che la Beic sarebbe stata inclusa tra le Grandi opere, così da attingere al Fondo apposito destinato agli investimenti. In effetti la Beic costituisce una infrastruttura di rilievo nazionale, perché colma una lacuna importante del servizio bibliotecario italiano. La Beic è concepita per assolvere a un compito che gli altri Paesi avanzati stanno realizzando. Vogliamo creare una grande biblioteca multimediale con tutte le maggiori opere della cultura umanistica, artistica e scientifica europea e mondiale, con libero accesso ai volumi a scaffale aperto e alle collezioni digitali, con una serie di servizi - audiovisivi, laboratori, auditorium - per ogni età e condizione. Sarà uno strumento fondamentale per incentivare l'insostituibile valore formativo che nasce dalla riflessione sulla pagina scritta. Un'utenza valutata ad almeno tremila presenze al giorno, tutti i giorni dell'anno. Una struttura complementare rispetto alle grandi biblioteche storiche e universitarie di cui Milano dispone, innestata nel territorio e ben coordinata con le altre strutture bibliotecarie italiane ed europee. Per ragioni che non sono state chiarite, il Progetto Beic non è stato inserito nel complesso delle opere previste per l'Expo 2015. Il che è francamente incomprensibile, se si considera che esso costituirebbe un forte elemento di attrazione. E l'opera rimarrebbe poi sul territorio, fornendo il suo inestimabile servizio per decenni. Tra l'altro, la costruzione della Beic è stata sollecitata da migliaia di firme di cittadini milanesi. E riqualifica un intero quartiere della città. Il momento della scelta è venuto. Il Sindaco di Milano e la Regione Lombardia si decidano ad esigere dal Governo il rispetto degli impegni ripetutamente annunciati. Se la risposta fosse negativa, certo resterà in piedi l'importante e innovativa Biblioteca digitale Beic, insieme con il Fondo Pontiggia e con l'Archivio fotografico Paolo Monti, che la Fondazione Beic ha assicurati alla città. Ma il Progetto complessivo della grande Biblioteca finirà in archivio: oggetto di studio e di rimpianto. Rinunciare alla Biblioteca europea, quando tutto è pronto per realizzarla dopo anni di lavoro, quando sono state impiegate per il Progetto le risorse messe a disposizione dal Parlamento, quando il Comune ha destinato l'area, sarebbe un grave errore. Sarebbe una scelta davvero miope: non solo per Milano e la Lombardia, ma per il nostro Paese." (da Antonio Padoa Schioppa, BEIC, l'ora della scelta, "Corriere della sera", 14/05/'11)

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