lunedì 22 giugno 2009

Psichiatra contro reduce



"Amaro, crudo da far male. E una scrittura aspra, che indispettisce e al tempo stesso cattura. A immagine e somiglianza dell’autore, che al solo guardarlo in faccia mette apprensione. Un look, c’è da supporre, studiato a tavolino, benché l’inglese Tim Willocks non ne abbia bisogno: medico, produttore cinematografico, sceneggiatore e scrittore con i controfiocchi. Come conferma Bad City Blues (Cairo). Un titolo peraltro di scarso richiamo, che si è portato dietro una lettura a scoppio ritardato. Sbagliato, perché questo lavoro – visionario, crudele, erotico – non mancherà di catturare il lettore. A fronte di una trama forte che vede, nel Sud degli States, uno psichiatra a caccia di uno psicopatico, ex leggenda ai tempi del Vietnam. L’obiettivo è quello di ucciderlo. Anche se si tratta di suo fratello.
Proseguiamo con La Voce del male (Nord), un romanzo 'imperdibile' (lo dice Lee Child, uno che se ne intende) firmato da Chris Mooney, quanto mai abile nell’imbastire un canovaccio che trasuda suspense. Partendo dall’omicidio di due ragazze che, a prima vista, nulla hanno in comune. Salvo l’assassino. E poi niente indizi, se non una statuetta della Vergine Maria, sulla quale dovrà far di conto l’agente della scientifica incaricata delle indagini. A complicare le cose ci si metterà di mezzo un ex profiler dell’Fbi, ambiguo, perverso, nonché pluriricercato. E siamo solo agli inizi ...
Dall’India alla Scozia, grazie a Stuart MacBride, quanto mai abile nell’usare la penna alla stregua di un machete, nel nutrire le sue 'invenzioni' di raccapricciante ferocia, nel far soffrire di insonnia i suoi fan. Tutto questo e altro ancora ne La casa delle anime morte (Newton Compton), un concentrato – senza entrare nel merito – di cattiveria narrativa.
A questo punto giochiamo in casa. Con il prolifico Luigi Guicciardi, abile anfitrione di un’altra storia modenese, nella quale rimette in scena il collaudato commissario Cataldo, questa volta alle prese con l’efferato assassinio di una lucciola, ben presto seguito da quello di una prof., a sua volta orribilmente seviziata. Quale filo conduttore unisce il mondo della prostituzione a quello di un liceo? Cosa può scatenare una simile furia omicida? Leggere per capire La Belva (Hobby & Work), un lavoro misurato e coinvolgente al tempo stesso.
A sua volta, per gli amanti dei thriller storici, Alfredo Colitto ambienta da par suo Cuore di ferro (Piemme) nella Bologna del 1311. Risultato? Un romanzo gradevole e ben costruito dove a tenere banco è 'un giovane templare coinvolto in un feroce omicidio; un medico pronto a sfidare l’Inquisizione per il bene della scienza; una formula alchemica dai poteri sovrannaturali'.
Onore al merito, infine, a Tonino Benacquista, francese di origini italiane, e al suo avvincente Ancora Malavita (Ponte alle Grazie); alla collaudata Charlotte Link con L’ultima traccia (Corbaccio) e al debuttante Roberto De Luca, maresciallo capo presso il Tribunale di Bologna, con Insospettabili Ombre (Pendragon). Senza dimenticare l’inglese Clifford Witting, scomparso nel 1968, del quale Polillo propone Ipotesi per un delitto. Un ritorno al passato che profuma di nuovo." (da Mauro Castelli, Psichiatra contro reduce, "Il Sole 24 Ore Domenica", 21/06/'09)

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