venerdì 11 luglio 2008

La storia della rana ballerina di Quentin Blake


"C'è una mamma, c'è una bambina desiderosa di ascoltare una storia e c'è il lettore che diventa a sua volta ascoltatore, quasi una presenza invisibile nella stanza della piccola Jo e della madre a carpire l'intimità di una narrazione serale. Il racconto nel racconto è la storia della prozia Gertrude che, rimasta vedova, ritrova la gioia di vivere grazie all'amicizia di una rana dal talento ballerino. Un'esibizione al teatro locale, poi la fortuna quando 'al cane parlante era venuto il mal di gola e gli impresari erano alla disperata ricerca di un sostituto'. La rana, con un repertorio che spazierà dal folk al balletto classico, al musical, calcherà le ribalte dei teatri più famosi del mondo. A nulla varrà la nuova proposta di matrimonio di un compostissimo lord inglese a Gertrude che, consapevole comunque dell'aleatorietà del successo, preferirà la sua vita itinerante con l'anfibio George. Storia semplice che diventa una piccola perla grazie al genio narrativo di Quentin Blake, l'ilustratore inglese legato all'opera di Roald Dahl da una 'speciale alchimia' e che ha dato volto ai suoi indimenticabili personaggi: il GGG, Matilda, Charlie, gli Sporcelli. Amato in tutto il mondo per la padronanza del disegno dal tratto 'veloce', con le figure che smebrano sempre schizzi, e per quel suo acuto spirito di osservazione tradotto con inesauribile humor, Blake realizza in questo album (La storia della rana ballerina, Interlinea) una 'totalità dinamica'. La parte narrata riprende la poetica delle sue illustrazioni per cui non bisogna 'fermarsi troppo su quelle parti del testo dove l'immaginazione del lettore è già stimolata'. E' essenziale, fatta solo di discorsi diretti e procede simile a un serrato contrappunto a quella illustrata. I due linguaggi, scritto e figurato, diventano così l'uno necessario all'altro permettendo al lettore di entrare pienamente nel ritmo emozionale di questa storia avventurosa, divertente ma che non censura affatto il dolore e la perdita. Blake con i suoi giochi di luci e ombre ad acquerello, pone prima il lettore di fronte a tutta l'angoscia di Gertrude che, perso il marito, 'non riusciva più a trovare una ragione di vita', poi con un guizzo di rana smeraldino, lo spinge a voltar pagina scoprendo un futuro ancora aperto alle sorprese." (da Elena Baroncini, Al ballo con la ranocchia, "Il Sole 24 Ore Domenica", 06/07/'08)
"A free hand" (da GuardianBooks)

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