venerdì 4 luglio 2008

Giordano, lo Strega premia un esordio


"Una vittoria netta, quella di Paolo Giordano ieri nella torrida serata al Ninfeo di Villa Giulia. Ma lo Strega diretto da Tullio De Mauro torna comunque ad essere una gara e al termine di uno scrutinio quasi a senso unico consegn ala palma di vincitore a uno scrittore esordiente che di mestiere fa il fisico e ha appena venticinque anni. Giordano è far i più giovani nell'albo d'oro del Premio e il riconoscimento per il suo La solitudine dei numeri primi (Mondadori) corona una fortuna letteraria iniziata con le ottime recensioni e scandita da vendite in netta crescita (l'ultimo dato parla di duecentomila copie). Paolo Giordano ha ottenuto 163 voti. Dietro di lui è arrivato Ermanno Rea, una carriera di scrittore segnata da libri di grande pregio e iniziata oltre i sessant'anni, dopo quella vissuta nel giornalismo, da inviato di punta. Rea che aveva sfiorato il successo allo Strega alcuni anni fa con La dismissione, giunge secondo anche questa volta, raccogliendo col suo Napoli Ferrovia (Rizzoli) 118 consensi. Alle spalle dei due principali sfidanti si collocano Cristina Comencini che ha scritto L'illusione del bene (Feltrinelli) e ha collezionato 43 voti, Diego De Silva, autore di Non avevo capito niente (Einaudi), al quale di voti ne sono andati 22 e Lidia Ravera che con La seduzione dell'inverno (Nottetempo) ha raggiunto quota 20. [...] Lo Strega è comunque una vetrina di lusso e nessuno immaginava che sul nome del giovane fisico si concentrassero molti consensi. E invece già prima della selezione, i consensi sono arrivati. All'universo dei numeri si ispira il suo romanzo. Il titolo condensa molto del libro: 'In un corso del primo anno Mattia aveva studiato che tra i numeri primi ce ne sono alcuni ancora più speciali. I matematici li chiamano primi gemelli: sono coppie di numeri primi che se ne stanno vicini, anzi quasi vicini, perché fra di loro vi è sempre un numero pari che gli impedisce di toccarsi per davvero'. Mattia e Alice, i protagonisti, sono due numeri primi. I loro destini, le loro tribolazioni li avvicinano. Ma qualcosa impedisce che la vicinanza diventi vincolo. Diversa l'età, diversa l'esperienza di Rea che ha sempre intrecciato finzione letteraria e documento storico, utilizzando come materia narrativa l'autobiografia. Napoli Ferrovia chiude un ciclo che avvolge la geografia e la storia di Rea. Mistero napoletano (Einaudi) raccontava il suicidio di Francesca Spada, una giornalista della redazione napoletana dell'Unità di cui l'autore era stato amico. La dismissione (Rizzoli) narrava invece lo spegnersi del sogno di una Napoli operaia, raffigurato nello smantellamento dello stabilimneto siderurgico dell'Italsider e nella storia eprsonale di Vincenzo Buonocore addetto a smontare la fabbrica per venderne i pezzi alla Cina. Napoli Ferrovia è invece il resoconto del tentativo dell'autore di tornare nei luoghi abbandonati mezzo secolo prima. Un tentativo, fallito, che mescola la propria città alla propria vita. A Napoli è ambientato anche Non avevo capito niente di Diego De Silva (Einaudi), la storia ironica e impietosa di un avvocato costretto a incrociare la camorra. L'illusione del bene di Cristina Comencini (Feltrinelli) è invece una vicenda di illusioni e di fallimenti, sullo sfondo della crisi attraversata dal mondo comunista. Mentre amore e solitudine sono al centro di La seduzione dell'inverno di Lidia Ravera (Nottetempo)." (da Francesco Erbani, Giordano, lo Strega premia un esordio, "La Repubblica", 04/07/'08)

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