domenica 20 aprile 2008

L'età dell'innocenza di Edith Wharton


"Si tratta di un evento, seppur piccolo: la sospirata uscita di una nuova traduzione de L’età dell’innocenza (The Age of Innocence) di Edith Wharton che sostituisca quella, ormai invecchiata, colma di errori e di sciatte espressioni, che Longanesi ripropone da tempo immemorabile. Esce per le cure dell’anglista Alessandro Ceni dalla Bur con un’elegante copertina, che, a dispetto dell’uso corrente, non riproduce immagini tratte dall’omonimo film di Martin Scorsese. In apertura un saggio di Cynthia Griffin Wolff in cui si sottolineano soprattutto le date di composizione del romanzo (subito dopo la prima guerra mondiale) in relazione con l’ambientazione (a ridosso della guerra di Secessione) negli ultimi vent’anni dell’Ottocento. A dispetto delle apparenze, L’età dell’innocenza sarebbe un 'romanzo di guerra' e non d’amore: tutti scontano le conseguenze di una guerra metaforica, la necessità ineluttabile di maturare a discapito dei propri sogni. Il dissidio che consuma Newland Archer è non solo quello fra tradizione e libertà individuale (la moglie May e Madame Olenska), ma è anche la dialettica tra cultura europea e ingenuità americana, tra l’osservanza delle regole e il fascino mortale della bellezza, dell’arte, del caos. Questa nuova edizione italiana restituisce finalmente l’altezza perfetta della lingua di Edith Wharton, facendo percepire, più da vicino, il suo forte legame con un altro grande americano sedotto dall’Europa, Henry James. Ora speriamo che altrettanto venga fatto per La casa della gioia e Ethan Frome, che ancora attendono traduzioni degne di loro." (da Camilla Valletti, L'innocenza messa a nuovo, "TuttoLibri", "La Stampa", 19/04/'08)

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