venerdì 25 febbraio 2011

Other People's Books: Collecting Association Copies


"È la rivincita delle vite ai margini. Marginalia le chiamano, alla latina, gli anglosassoni. Mentre per noi - che dei latini saremmo gli eredi ma che della cultura abbiamo un rispetto sacrale soltanto nelle forme - sono semplicemente "note a margine". Sì, quelle annotazioni sui libri che a scuola i professori ti vietavano per non sporcare il totem. A difesa delle "marginalia" si sta mobilitando la cultura americana ora che il libro elettronico sta sostituendo la vecchia pagina di carta. Al punto da dedicare un simposio alle cosiddette association copies: cioè i libri degli altri "posseduti e annotati" da autori famosi. Il convegno, intitolato appunto Other People's Books: Collecting Association Copies, si terrà a Chicago organizzato dalla Newberry Library. E verrà accompagnato da un volume con 52 saggi sugli autori di annotazioni più famosi. Da Abramo Lincoln a Jane Austen. Da Walt Whitman a David Thoreau. Proprio la Newberry conserva una delle "association copies" più di valore. Un volume intitolato prosasticamente Il libro e la penna che si presentava come una specie di guida editoriale. E che è custodito invece come una reliquia per le annotazioni sarcastiche di un certo Mark Twain.
Ma che fine faranno le "marginalia" nell'era dell'ebook? Immaginando la futura "diarchia" tra i due mezzi (confermata tra l'altro negli Usa dalle indagini di mercato della Pwc) Umberto Eco qualche tempo ha messo proprio il piacere delle "marginalia" tra i plus che il vecchio libro continuerà a offrire: «C' è una bella differenza tra ricuperare in cantina un testo di tanti anni fa che reca le nostre sottolineature e le nostre note a margine, facendoci rivivere antiche emozioni, e rileggere la stessa opera sullo schermo del computer». Mentre un divulgatore come Thomas Cahill ha ricordato (Come gli irlandesi salvarono la civiltà) che proprio le "marginalia" sui testi sacri ricopiati dai monaci ci hanno tramandato la sapienza degli antichi.
Ma davvero tutta questa magia scomparirà con il libro elettronico? «La gente troverà pur sempre un modo di annotare anche gli ebook», dice al New York Times uno dei più autorevoli bibliofili e studiosi di letteratura inglese, G. Thomas Tanselle. Per la verità l'industria l'ha già trovato. Da Kindle all'iPad molti lettori digitali consentono, tramite tastierina, di annotare anche il testo elettronico. Anzi c'è di più. Grazie a Internet è possibile accedere a una funzione in cui si possono vedere quali sono le "sottolineature più popolari". Così anche l'annotazione diventa sociale: e la lettura personale un'esperienza da community. Un bene? Un male? Ai lettori, di carta e di elettronica, l'ardua sentenza." (da Angelo Aquaro, Le note e margine salvate dall'e-book, "La Repubblica", 22/02/'11)

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