sabato 12 dicembre 2009

aNobii, il tarlo della lettura


"Quali sono i cento libri più conosciuti e più votati dai lettori di Internet (o, per meglio dire, da quella ampia parte di lettori presente sulla libreria virtuale di aNobii)? Per ovvie ragioni numeriche, ci sono i best- seller, sia pure fra loro diversissimi: Gomorra e Il cacciatore di aquiloni, Harry Potter e L’eleganza del riccio, Il nome della rosa e Novecento. Qualche sorpresa in più viene dai classici, il cui criterio di scelta farebbe probabilmente perdere il sonno ai letterati: Il giovane Holden e Siddharta, accanto a Il signore degli anelli e a Fahrenheit 451. E a Italo Calvino, presente con non poche opere: Il barone rampante, Il visconte dimezzato, Se una notte d’inverno un viaggiatore, Il sentiero dei nidi di ragno, Le città invisibili. E come mai è in ottima posizione un titolo disdegnato dall’accademia come Guida galattica per gli autostoppisti di Douglas Adams? Perché, fra i romanzi di Niccolò Ammaniti, Ti prendo e ti porto via è diciassettesimo, mentre il best-seller Io non ho paura è venticinquesimo e Come Dio comanda, con cui lo scrittore vinse il Premio Strega, è sessantatreesimo? E che dire di Q di Luther Blissett che precede Tre metri sopra il cielo di Moccia?
Impossibile chiedere un criterio unico ad una platea così vasta come quella degli aNobiani, le cui recensioni sono state raccolte in un’antologia curata dalla giornalista e blogger Barbara Sgarzi, aNobii, il tarlo della lettura (Rizzoli, con le illustrazioni di Chiara Rapaccini). L’intenzione è quella di rendere omaggio alla “critica democratica” dei lettori che hanno scelto di aprire una libreria su Internet. Sono tantissimi: dal 2005, anno in cui il coreano Greg Sung decise di fondare il primo social network dedicato ai libri, a oggi, gli iscritti superano i cinquecentomila e i libri sono quasi quindici milioni. Libri di ogni genere: romanzi e saggi, raccolte poetiche e fumetti, best-seller e pubblicazioni fai-da-te. La bellezza del social network, infatti, non sta tanto nella recensione “dal basso” di titoli notissimi: ma nel mettere in comune con migliaia di potenziali visitatori i contenuti dei propri scaffali virtuali.
L’importanza della nicchia si intuisce solo parzialmente dall’antologia: che giocoforza ha selezionato i cento libri più letti e le cinque recensioni più votate per ogni opera, offrendo come “bonus track” altri cento titoli selezionati dalle librerie dei singoli recensori per tentare di restituire su carta la complessità di quel che si trova in rete: e qui gli accostamenti diventano davvero impensabili, con L’ora segreta di Scott Westerfeld accanto a Ieri di Agota Kristof, e l’autrice del graphic novel Persepolis, Marjane Satrapi, recensita insieme a William Faulkner.
In tutto, le recensioni raccolte fra gli aNobiani sono seicento e sono assolutamente dissimili: ingenue, coltissime, approfondite, superficiali, fulminee, lunghe, corte. Si va dalla battuta astiosa al saggio breve, ci si divide fra quelli che vorrebbero arrostire Il gabbiano Jonathan Livingston e quelli che lo amano come un maestro di vita. L’invito, per chi non conoscesse aNobii, è quello di leggere tutte le critiche, di leggerle bene e possibilmente di tornare a leggerle in rete: perché non è vero che il recensore del web è sempre “urticante”, spiritoso e cattivello, e non di rado le sue valutazioni non hanno nulla da invidiare a chi scrive su carta. I 333 anobiani prescelti si sono comunque prestati al gioco, concedendo il permesso di pubblicare gratuitamente il proprio testo (i proventi del libro saranno devoluti al centro chirurgico di Kabul di Emergency)." (da Loredana Lipperini, Moccia o Hesse i cento libri più votati dai lettori sul web, "La Repubblica", 09/12/'09)

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