mercoledì 13 luglio 2011

Is a Bookless Library Still a Library?


"Shhh ... silenzio! L'atmosfera è quella delle biblioteche di ogni paese. Grandi tavoli, luci soffuse, gli studenti impegnati nella lettura. Solo che qui, nella biblioteca della Drexel University, l'università privata di Filadelfia che il Times ha messo tra le 200 migliori del mondo, non c'è l'ombra di un volume rilegato. Avete capito bene. Drexel è la prima università al mondo book-free: senza libri. Per carità, la collezione della storica università, fondata nel 1891, conta migliaia di volumi. Solo che nella nuova sede, quella Library Learning Terrace progettata dall'architetto Scott Erdy come spazio flessibile - arredamento mobile e pareti come lavagne bianche su cui prendere appunti - non ci sono scaffali, cataloghi né bibliotecari. Solo computer che offrono accesso immediato a un archivio di 170 milioni di prodotti culturali digitalizzati, e-book, riviste, film e file musicali. L'intero catalogo universitario di Filadelfia immagazzinato su un server e scaricabile con un clic. 'Qui si ospita conoscenza' ha affermato il direttore della nuova biblioteca, Danuata Mitecki.
Sarà. Ma una biblioteca può ancora chiamarsi così? A sollevare la questione è il settimanale Time con un articolo rilanciato proprio sul sito della Drexel che tra favorevoli e contrari sta già scaldando gli animi. 'La biblioteca è da sempre un luogo di ispirazione' ha commentato un autore di bestseller come Michael Connelly, rammentando come la sua stessa carriera sia nata dal piacere fisico di maneggiare libri: 'Dubito che in una biblioteca senza volumi accada la stessa cosa'.
Già l'anno scorso un'università famosa come Stanford ha ridimensionato la biblioteca della sua facoltà di ingegneria, tagliando l'85 per cento dei titoli cartacei. Ne ha eliminati 50 mila sostituendoli con gli stessi volumi digitalizzati. L'Università di San Antonio in Texas, permette di accedere online a 450 mila titoli. E perfino una piccola biblioteca come quella di Newport Beach, California, ha trasformato la sua collezione in 35 mila file. Salvo potersi ancora procurare un libro "vero", chiamando attraverso un chiosco elettronico le altre biblioteche cittadine. Che provvedono a far recapitarea casa il volume richiesto. Una rivoluzione? Il fatto è che la digitalizzazione delle biblioteche non dipende solo dalla voglia di innovazione tecnologica delle università. Piuttosto del sovraffolla mento. Prendete Stanford: prima della digitalizzazione comprava 273 libri al giorno, che finivano in un magazzino fuori città. Come accade alla Duke di Durham, che ha costruito un apposito magazzino con scaffali alti 10 metri dove conserva 15 milioni di volumi. Mentre il deposito di Harvard è a 60 chilometri dal campus. I libri, insomma, non sono obsoleti: sono fisicamente invadenti. E quelli collezionati dalle università sono così tanti da ricoprire, potenzialmente, interi stati. Il dibattito è anche architettonico. E se un purista come Steven Holl sostiene che il carattere dei libri è un elemento architettonico insostituibile in uno spazio di studio, l'olandese Rem Khoolhaas, progettista della biblioteca di Seattle, sembra essere stato ispirato proprio dall'idea di un mondo senza libri. Una spirale, cuore dell'edificio, raccoglie fino a un milione di volumi. Ma si contrappone all'immenso piano terra interamente multimediale. «Il libro non è morto» dice, Robert Darnton, direttore della biblioteca di Harvard e autore di Il futuro del libro. «Sta vivendo una nuova, più democratica vita». Il sogno della biblioteca di Alessandria, insomma, è destinato a proseguire. Magari in quella superbiblioteca universale digitalizzata da Google. O nelle applicazioni che - dalla British Library alla New York Public Library - portano secoli di cultura nell'iPhone. Il futuro del libro, insomma, è ancora tutto da scrivere: magari al computer, nel silenzio di una biblioteca senza volumi come quella di Filadelfia." (da Anna Lombardi, Benvenuti a Filadelfia, nella biblioteca senza libri, "La Repubblica", 13/07/'11)

Biblioteche senza libri e senza bibliotecari?

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