martedì 4 agosto 2015

I diecimila di #cosastoleggendo: più Dicker che 'Sfumature'


"Non aspettatevi la riproduzione speculare delle classifiche. Colpisce l’imprevedibilità; o meglio, i libri da vetrina ci sono, ma quasi non si vedono nel mare magnum delle preferenze. I titoli selezionati dagli italiani in ferie, almeno stando alle oltre diecimila risposte del «popolo» de «la Lettura» (#cosastoleggendo), sono spiazzanti per chi continua a ritenere che il mainstream sia ormai un pensiero unico impermeabile.

Due considerazioni preliminari: i romanzi travolgono la saggistica e la narrativa straniera supera quella italiana. Certo, non mancano Fred Vargas e Antonio Manzini, E. L. James e Luca Bianchini, i nomi che troviamo ben attestati tra i bestseller estivi, ma quel che stupisce è la libertà di scelta, che comporta anche una varietà quasi pulviscolare di segnalazioni.
Dunque, prevale quello che gli addetti dell’editoria chiamano il «catalogo», cioè il longseller da scaffale. È un dato che, a pensarci bene, si opporrebbe alla politica editoriale in auge, le cui energie sono concentrate soprattutto sulle mega novità di stagione. Invece, reggono i classici moderni: da Dostoevskij e Tolstoj a García Márquez, da Orwell a Scott Fitzgerald, da Vonnegut a Carver. E non bisogna meravigliarsi se c’è ancora qualcuno che mette in valigia i tomoni di Proust e di Joyce e giustamente se ne vanta, come l’eroico lettore dell’Etica nicomachea.
Sul versante italiano, la quadriglia scolastica Fenoglio-Pavese-Primo Levi-Calvino è sempre ben salda e inattaccabile, affiancata, udite udite, da presenze non ovvie, come lo Zeno di Svevo, Gli indifferenti di Moravia, l’Ernesto di Saba, il Buzzati di Un amore, anch’essi esibiti con comprensibile fierezza nelle fotografie inviate. Per non dire dell’Adalgisa gaddiana. Mentre tra i più gettonati di fresca uscita compaiono il premio Strega Nicola Lagioia, Marco Missiroli, Andrea Genovesi, Elena Ferrante, Wanda Marasco.
Va da sé che la dibattuta vicenda Harper Lee ha avuto il suo effetto anche sotto l’ombrellone (non solo sul primo romanzo, ma anche sul secondo, letto ovviamente in edizione originale). Ma accanto ai romanzi di cui si è parlato nell’annata editoriale (Houellebecq, Carrère, Donna Tartt ed Eco), fanno riflettere le persistenze decennali di Sándor Márai e di Agota Kristof, i sempreverdi ungheresi, l’onda lunga di Philip Roth, la passione per un autore non facile come Murakami (il giapponese più amato con la Yoshimoto), la scalata di decimo grado sulle fiancate di Infinite Jest di Foster Wallace. Insomma, non proprio (non solo) quelle che si chiamano letture d’evasione, se si aggiunge che tra i titoli pervenuti si segnala l’enciclica del Papa, che certamente, fuori dalla quotidianità, può essere un’occasione per riflettere con calma sui nostri destini.
Ultimo rilievo interessante, che può valere come segnalazione per chi non li avesse ancora avvicinati. I tre romanzi prediletti finiti nell’hashtag #cosastoleggendo sono: Ricordami così dell’esordiente Bret Anthony Johnston, e due conoscenze piuttosto recenti ma non di questi anni, Stoner di John E. Williams e La verità sul caso Harry Quebert di Joël Dicker. Tre fior di libri. Quando gli editori hanno la vista lunga vengono ripagati, non solo per questa estate ma anche per la prossima e per quella dopo. Una sfida al futuro e non solo al presente più prossimo. Il motto è: fai oggi quel che potresti far (leggere) anche domani." (da Paolo di Stefano,  I diecimila di #cosastoleggendo: più Dicker che 'Sfumature', "Corriere della sera, 04/08/'15)

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