Biblioteca civica "MINO MILANI" bibliogarlasco@yahoo.it tel. 0382/801009 "Le paradis, à n'en pas douter, n'est qu'une immense bibliothèque" (Gaston Bachelard) SELEZIONE DI ARTICOLI SULL'UNIVERSO-LIBRO
martedì 19 maggio 2015
Ragazzi, è festa per chi legge!
"Uno dei più importanti psicologi cognitivi di oggi, il tedesco Gerd Gigerenzer, racconta di come certi «genitori competitivi», soprattutto negli Stati Uniti, vorrebbero che i loro bambini imparassero prestissimo a parlare per farli entrare nel giro delle scuole di élite. Niente di disdicevole in questa pretesa, naturalmente, a patto di saperla affrontare con gli strumenti concettuali opportuni. Non è il caso di quei genitori che Gigerenzer definisce «fanatici». A un bambino su tre hanno a lungo rifilato “baby dvd” con programmi come Il Piccolo Einstein e Il Piccolo Cervellone, che insegnano parole nuove per arricchire il vocabolario: è dunque evidente – scrive Gigerenzer in Imparare a rischiare. Come prendere decisioni giuste (Cortina) – «che certi genitori fanatici ignorano un principio psicologico base dell’apprendimento iniziale del linguaggio: imparare la lingua madre dipende in buona parte da interazioni sociali come il contatto oculare con i genitori. Si è visto che se i genitori leggono tutti i giorni qualcosa ai figli quando questi hanno un’età fra gli otto e i sedici mesi, i risultati dei piccoli nei test sul linguaggio salgono», mentre scendono sensibilmente per ogni ora al giorno in più passata a guardare dvd: «imparare senza interazione sociale può trasformare un Piccolo Einstein in un Piccolo Homer Simpson».
Lo stesso principio vale per consolidare nei bambini la consuetudine alla lettura. Un libro può essere un’esperienza molto stimolante, come e più di un gioco: la lettura ad alta voce è un’opportunità di relazione, contatto, condivisione, complicità con il genitore estremamente importante. Con il vantaggio non indifferente che, una volta conquistati alla lettura, non la lasceranno per tutta la vita. Le prove in questo senso sono notevoli e confermate da esperimenti e testimonianze dirette, a volte provenienti dagli stessi ragazzi quando vengono spinti a riflettere sul perché tanti di loro sono così refrattari ai libri e perché nel nostro paese solo il 41% della popolazione legge almeno un libro all’anno. Quando, ad esempio, tre settimane fa, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricevuto al Quirinale (nel cui sito web è possibile trovare il suo bel discorso) i membri del Centro per il libro e la lettura (Cepell) insieme ai ragazzi del liceo Lombardo Radice di Roma, da parte loro emergeva proprio questo dato: a chi da piccolo, sulle ginocchia dei genitori, erano state lette favole e storie ad alta voce, veniva naturale ora passare con naturalezza da un libro all’altro. Agli altri no. Tra le iniziative in corso promosse dal Cepell vi è «Il maggio dei libri», che ha per sottotitolo «Leggere per crescere». Non a caso si sottolinea l’idea del rapporto tra la lettura e la crescita individuale. Anche «Il Sole 24 Ore» vuole dare il suo contributo alla diffusione della lettura lanciando una collana che si propone come supporto ai genitori in questo importante processo dello sviluppo cognitivo: a partire da sabato 23 maggio La biblioteca dei ragazzi – per piccoli lettori dai 6 agli 11 anni – raccoglierà i libri vincitori delle diverse categorie del Premio Andersen, uno dei più importanti riconoscimenti attribuiti alla narrativa per i ragazzi, unendo il piacere della lettura alla raffinatezza grafica. Quest’anno il premio giunge alla sua 34ª edizione e verrà assegnato proprio il 23 maggio a Genova, al Museo Luzzati. Un giorno di festa, preceduto da una settimana di eventi costruiti insieme al Comune di Genova e a una rete di realtà impegnate nell’ambito della letteratura e dell’illustrazione per l’infanzia. È l’occasione per fare il punto sull’ultimo anno di libri per bambini e ragazzi pubblicati in Italia e infine assegnare i nuovi premi. La giuria è composta da Barbara Schiaffino, Walter Fochesato e Anselmo Roveda (rivista Andersen), da Gianna Vitali (fondatrice della Libreria dei ragazzi di Milano) e da Pino Boero (docente di Letteratura per l’infanzia, Università di Genova).
La biblioteca dei ragazzi parte con Mio nonno era un ciliegio di Angela Nanetti, vincitrice nel 2003: le avventure estive di un bambino con suo nonno Ottavio offrono l’occasione per parlare di temi importanti come la memoria, il rapporto tra le generazioni e le differenze tra città e campagna. Seguirà sabato 30 maggio L’incredibile storia di Lavinia, tra i libri più amati di Bianca Pitzorno, narratrice di storie filosofiche e fantastiche, vincitrice nel 1988: il dono di un anello dal potere insolito ricevuto dalla piccola fiammiferaia Lavinia costituisce lo spunto di partenza per raccontare la sfida al conformismo dell’età adulta.
È proprio l’elemento sovversivo e per questo altamente educativo della letteratura, per l’infanzia o meno, quello che fa scrivere all’insegnante e scrittrice Giusi Marchetta un libro come Lettori si cresce (uscito in questi giorni per Einaudi). È un libro avvincente, sincero, efficace, privo di autoinganno nel considerare quanto sia impervia l’impresa di spingere chi non è motivato a provare i piaceri della lettura, cioè della scoperta di mondi possibili e paralleli che ci liberano dall’angusta prospettiva egocentrica cui la vita quotidiana, e le modalità degli altri mezzi di comunicazione, ci costringono. È un libro anche impietoso verso i tentativi più ingenui di promozione della lettura, e che conferma le osservazioni degli psicologi da cui siamo partiti sull’importanza delle relazioni che accompagnano la lettura: «Prendete un bambino piccolo. Spiegategli la morte; illustrategli i molteplici modi in cui si può essere traditi e abbandonati. Ammettete che esistono ferite e malattie e che voi e lui non ne siete affatto immuni. Portatelo nel bosco, nel buio, in una grotta, in modo che affronti la più invincibile delle paure e ne esca spaventato e agguerrito. Lasciate che si chieda di chi è bene fidarsi e che venga sorpreso inerme da nemici che non sapeva di avere. Applaudite le vittorie e consolate le lacrime amare della sconfitta. Leggetegli una fiaba. Ne ha bisogno». " (da Armando Massarenti, Ragazzi, è festa per chi legge!, "Il Sole 24 Ore", 17/05/'15)
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