lunedì 31 maggio 2010

Leviathan di Scott Westerfeld


"Ventotto giugno 1914. L'arciduca Francesco Ferdinando e la moglie Sofia sono uccisi a Sarajevo. Il principe Aleksander, nuovo bersaglio dei cospiratori, scappa nottetempo da Praga attraversando boschi e campi a bordo di un robot gigante. Se la frase appena letta ha qualcosa che non vi torna, ma avete già proiettato nella mente un colosso di emtallo con stemma asburgico che corre a enormi e un po' goffe falcate nella notte, siete anche sensibili al fascino di quel vasto ramo della letteratura fantastica definito storia alternativa. Di cosa si tratta, all'osso? Di un universo narrativo dove i mondi dei romanzi non scaturiscono dal big bang, ma da una piccola domanda: 'What If?'. Ossia, pressappoco: 'Cosa sarebbe successo se ... ?'. Un esempio? 'Che ne sarebbe dell'umanità se non fossero avvenute le rivoluzioni tecnologiche del motore a scoppio, dell'elettricità e del digitale e l'unica tecnologia ad evolversi fosse stata la macchina a vapore?'.
La risposta è il vasto, affascinante e inconfondibile movimento steampunk (sovrapposizione di steam, ossia vapore, e cyberpunk), oggi assurto al rango di giocosa controcultura cha ha i suoi film (La leggenda degli uomini straordinari di Stephen Norrington, per esempio), ritrovi annuali in costume (come la California Steampunk e la SteamCon di Seattle), le sue mostre (la prima esibizione museale di arte steampunk si è conclusa a febbraio di quest'anno al Museo della storia e della scienza di Oxford, dove ha raccolto 70 mila visitatori) e migliaia di bizzarri oggetti artigianali che intasano eBay e i blog degli appassionati in un'orgia di bulloni, occhiali da pilota in ottone, ali leonardesche mosse da getti di vapore e fragore metallico che avrebbe fatto la gioia di Filippo Tommaso Marinetti. Quale è il segreto fascino del futuro retrospettivo? Ne parliamo con uno degli autori steampunk più letti e amati a livello internazionale: il texano Scott Westerfeld, autore di quel Leviathan (Einaudi) che segue le peripezie del (fittizio) principe asaburgico Aleksander in uno scacchiere europeo diviso tra Stati forti di una meccanica avanzatissima (Germania e Austria/Ungheria) e nazioni in possesso di formidabili armi biotecnologiche (Inghilterra, Francia, Russia).
'Lo steampunk è una letteratura fantastica fondata sul collage: puoi costruire un mondo da un insieme di elementi eterogenei presi dal vero passato storico o dal futuro immaginario del periodo vittoriano, da tecnologie alternative palusibili o da bizzarre pseudoscienze come la teoria della terra cava (il nostro pianeta celerebbe al suo interno una serie di superfici concentriche e abitate) o la fotografia degli spiriti. Puoi decidere cosa includere basandoti sulle necessità della trama, o sullo sforzo di realizzare scenari sorprendenti, di grande appeal visivo' spiega Westerfeld. [...]" (da Giuliano Aluffi, Nel nostro futuro remoto c'è un romanzo a vapore, "Il Venerdì di Repubblica", "La Repubblica", 28/05/'10)

Steampunk, viaggio con «Alice» e «Leviathan». Tra fantascienza e romanzo storico (da Il Sole 24 Ore)

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