Biblioteca civica "MINO MILANI" bibliogarlasco@yahoo.it tel. 0382/801009 "Le paradis, à n'en pas douter, n'est qu'une immense bibliothèque" (Gaston Bachelard) SELEZIONE DI ARTICOLI SULL'UNIVERSO-LIBRO
lunedì 18 gennaio 2016
La Biblioteca di Borges? Ora la guida l'uomo che gli leggeva i libri
"Un grande borgesiano sulla poltrona che fu di Borges, alla direzione della Biblioteca nazionale di Buenos Aires. Il nuovo Governo argentino ha pensato in grande e per guidare l'istituzione libraria più importante del Paese ha richiamato in patria uno dei suoi più noti intellettuali, Alberto Manguel.
Nato a Buenos Aires nel 1948, Manguel - autore anche di La biblioteca di notte (Archinto) e Una storia della lettura (Feltrinelli) - vanta una biografia da cosmopolita. I primi anni li passa a Tel Aviv, dove il padre è ambasciatore. Torna a Buenos Aires a sette anni e qui, ancora giovanissimo, avviene l'incontro che gli cambia la vita. 'Dopo la scuola lavoravo da Pygmalion una libreria anglo-tedesca di Buenos Aires in cui Borges si faceva vedere spesso', ha raccontato in Con Borges (Adelphi). Il grande scrittore passava nel tardo pomeriggio, di ritorno da quella Biblioteca nazionale di cui dal 1955 al 1973 fu direttore: 'Un giorno dopo aver scelto un paio di volumi, mi chiese se la sera, quando non avevo nient'altro da fare, volevo leggere per lui, perché la madre, ormai ultranovantenne, si stancava facilmente'. Così dal 1964 al 1968 divenne uno dei lettori del maestro, l'autore di La Biblioteca di Babele.
Da allora è sempre stata all'insegna dei libri la vita di Manguel, come insegnnate universitario o lettore per le grandi casae editici, che vivesse a Parigi, Milano, Tahiti, Berlino, Toronto o in Messico, a New York o a Mondion in Francia, dove risiedeva fino a poco tempo fa e dove aveva riempito una stanza con quarantamila volumi. Ora il ritorno a casa, a Buenos Aires.
Il ministro della Cultura Pablo Avelluto, editore voluto al Governo dal neo presidente Mauricio Macri, ha ricordato che Manguel possiede 'due virtù che raramente si trovano nella stessa persona, è un eccellente scrittore e un manager culturale esperto di biblioteche. Manguel ha lasciato l'Argentina negli anni Settanta e il nostro Paese non gli ha ancora tributato il riconoscimento che merita. Questo incarico è la migliore opportunità per farlo'.
Manguel si è detto 'profondamente onorato' ma anche un po' impaurito: 'La lista dei precedenti direttori è una sfida che intimidisce'. Tra i suoi compiti ci sarà quello di mettere in Rete la Biblioteca nazionale con quelle internazionali (soprattutto di lingua spagnola), di avvicinare i giovani che secondo le ricerche non sanno più comprendere bene i testi, e di promuovere ancora di più la digitalizzazione dei volumi. Un compito quest'ultimo che aldilà delle apparenze è profondamente borgesiano. Qualche anno fa il New York Times ha ricordato come per diversi studiosi, tra cui Umberto Eco, Borges abbia in qualche modo immaginato il World Wide Web e così il giornale si è divertito a rintracciare nei suoi racconti prefigurazioni di Wikipedia o Gogle Books. Labirinti di storie e di sapere, come quei corridoi della Biblioteca nazionale di Buenos Aires in cui, dopo Borges, si perderà ora il suo erede Alberto Manguel." (da Daniele Castellani Perelli, La Biblioteca di Borges? Ora la guida l'uomo che gli leggeva i libri, Il Venerdi' di Repubblica, 15/01/'16)
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Borges and the Foreseeable Future (Noam Cohen, New York Times, Jan 6, 2008)
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