venerdì 16 ottobre 2009

Silvia Vegetti Finzi: "Troppe immagini nella vita dei più piccoli"


"Per Silvia Vegetti Finzi, psicologa e docente di Psicologia dinamica all'Università di Pavia, l'allarme fiabe non è solo una prerogativa inglese. Tutt'altro. Professoressa, anche i bimbi italiani ascoltano meno fiabe e per questo imparano a parlare più tardi? 'Certo, le campagne nazionali di invito alla lettura pe rl'infanzia hanno registrato questa carenza. Nelle nuove generazioni, prevale l'immagine, il messaggio iconico. La tentazione dei più piccoli, oggi, è di esprimersi con le figure, più che con le parole. I bambini esercitano la vista più che l'udito. La loro immaginazione risulta più sviluppata della struttura logica del pensiero. E' per questo che, arrivati a scuola, incontrano più difficoltà'. Com'è la lingua dei bambini che ascoltano poche fiabe? 'Una lingua contratta, telegrafica, che si addice a una società della fretta come la nostra. E' una lingua dei messaggini scritti sul cellulare, dove la "x" sostituisce il "per"'. Quanto è ancora importante la fiaba per la formazione dell'infanzia? 'La fiaba raggiunge i bambini esattamente dove sono: nel mondo fantastico. Li introduce alla narrazione, insegna loro a condividere le emozioni e, ovviamente, a esprimersi meglio'." (da Dario Pappalardo, Silvia Vegetti Finzi: 'Troppe immagini nella vita dei più piccoli', "La Repubblica", 16/10/'09)

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