lunedì 23 marzo 2009

Ermanno Detti: "Ormai si esagera, le alternative esistono"


"Ermanno Detti è tra gli studiosi che hanno osservato con maggior incisività di argomentazioni l'affermarsi, il dilagare e il perdurare del fenomeno Fantasy e, da «resistente al genere», è insofferente all'inerzia omologante degli editori. Giornalista e scrittore, tiene corsi e seminari sulla letteratura giovanile presso le università di Roma Tre e di Bressanone e dirige Il Pepeverde, letture e letterature per ragazzi, un osservatorio frequentato dagli operatori del settore. Il Fantasy continua a dominare la scena commercial-editoriale, complice il persistente favore dei ragazzi: sono a loro volta piallati nell'omologazione? «Guai a non assecondare i gusti dei ragazzi, se c'è una richiesta di Fantasy gli editori fanno bene a investire nel genere. Mi sembra però si sia perso il senso della misura, difatti con troppo Fantasy i lettori giovani sono addirittura diminuiti! Viene da pensare che altri libri di spessore continuino a scomparire sotto la montagna di pagine con draghi ed elfi e che i tanti ragazzi che non amano questo genere abbiano alzato le mani, arrendendosi al dominatore». Ma il Fantasy è solo pattume? «Del buon Fantasy lo si trova ma la produzione è per lo più scadente, raccattata in fretta e furia sull'onda del successo di Harry Potter, e delude i lettori. E' successo e succede per rincorrere il best seller, abbandonando di conseguenza una produzione almeno dignitosa che negli anni passati aveva invece fatto crescere la passione per la lettura». Che segnali arrivano dai lettori della sua rivista "Il Pepeverde"? «Arriva un segnale preciso: il Fantasy è al capolinea. Spero comunque che il meglio di questo genere resti, da Tolkien e Lewis ai pochi autori contemporanei di livello, per intenderci. E che intanto riemerga finalmente la letteratura di generi diversi, classica e moderna. Si profilano interessi alternativi? «Nei giovani adulti sembra affermarsi il romanzo "impegnato". Non quello con finalità didascaliche o a tema - bullismo, droga, ecologia -, né quello "intellettuale" che passa sulla testa dei lettori, ma le storie che sottendono alla trama questioni di grande rilevanza umana e civile. Penso ai successi di autori quali Jerry Spinelli, Marie-Aude Murail, Ally Kennen, Anne-Laure Boundoux. Ma pure gli autori italiani sono bravi, quando presentano opere storiche o esaltano i valori umani come fanno Giulio Levi e Vivian Lamarque in belle storie, che narrano grandi passioni e slanci emozionanti impersonati da eroi puliti e schietti, raccontati con una leggerezza farcita di ironia, allegria e vitalità. Ai giovani bisogna proporre pagine da divorare, terribilmente coinvolgenti, se vogliamo avere dei lettori permanenti: il "vizio di leggere", se si prende, è un vizio vero!». Però intanto hanno successo i libri di evasione tipo, appunto, il Fantasy. «Non demonizziamoli. La mente ha bisogno di nutrirsi di cibi diversi e per i ragazzi occorrono proposte variegate, evasione compresa, e una guida a conoscere - dico conoscere - opere diverse: un compito fondamentale degli insegnanti, dei bibliotecari e dei genitori. Perché nell'arredo della cameretta dei figli non prevedono intanto, come "ospite irrinunciabile", una libreria da riempire con giornalini, fumetti, videogiochi e addirittura con certi libri?». E se volessimo indicare un imbucato, alla grande abbuffata del Fantasy? «Direi senz'altro l'Avventura, un genere poco visitato benché accolto con molto favore dalla critica e dal pubblico»." (da Ferdinando Albertazzi, Ormai si esagera, le alternative esistono, "TuttoLibri", 21/03/'09)

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